Fu l’allora presidente del Consiglio Alcide De Gasperi a proporre nel 1946 l’istituzione della prima giornata per festeggiare la liberazione dal regime fascista e dall’occupazione nazista e nel 1949 diventò una vera e propria festa Nazionale. Sono trascorsi 74 anni da quel 25 aprile 1945, si festeggia ancora, ma da anni quando ci si avvicina alla ricorrenza, si assiste a distinguo o peggio ancora a prese di posizione che stridono con la parola FESTA. Nel tempo più di un Presidente della Repubblica, al momento dei discorsi ufficiali pronunciati per l’occasione, ha voluto definire questa festa come la festa di tutti gli Italiani, la cosa non mi ha mai trovato concorde in quanto alla data del 25 aprile 1945 c’erano in Italia tanti cittadini che si riconoscevano nel regime fascista e dunque fiancheggiatori anche dei nazisti invasori, da qui l’impossibilità di riconoscere questa data come la festa per tutti gli Italiani.
Troppo frettolosamente si sarà data per acquisita una situazione che invece di anno in anno vediamo messa in discussione da un ritorno delle destre?
Sarà necessario che chi si professa antifascista torni ad impegnarsi tutti i giorni per evitare anche la “cancellazione” di momenti storici per questo paese?