Pensavamo di aver chiuso la stagione 2021 / 2022 dicendo che a meno di grosse sorprese e le scosse di assestamento nel M5S iniziava il meritato riposo. Invece Giovedì 14 luglio 2022 potrebbe essere una data destinata ad entrare nella storia della nostra Repubblica.
Continuo ad usare il condizionale, in quanto da qui a mercoledì data della verifica in Parlamento non mi sentirei neppure di escludere nuovi colpi di scena da ambo le parti.
Il M5S non votando il decreto AIUTI, al quale era legata la fiducia, di fatto ha indotto il Presidente Draghi, una volta portato a casa il decreto, a salire al Quirinale e riferire a Mattarella, che per lui la maggioranza politica del suo Governo non c’era più.
Ancora qualche ora ed è arrivata la notizia delle dimissioni, che Mattarella ha respinto costringendo Draghi ad un passaggio in Parlamento il prossimo mercoledì, luogo deputato questo per aprire la Crisi
Trovate dell’irritazione nel Presidente della Repubblica, per lascelta di Draghi, che non dimentichiamo era stato scelto proprio da Mattarella per guidare il Governo di Unità Nazionale?
Mercoledì prossimo dunque, la verifica, ma se Draghi fosse ancora votato in Parlamento, cosa ancora potrebbe addurre per defilarsi dalla richiesta del Presidente della Repubblica?
Stefano Galli si rivolge ai nostri opinionisti: Massimo Biagioni, Alessandro Scipioni, Michele Ventura, Massimo Mattei.
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