Esattamente due settimane fa, Firenze stava vivendo la vigilia di un convegno, con i Vescovi e i Sindaci di tutte le città che si affacciano sul mar mediterraneo, da ambedue le sponde,
dal titolo: MEDITERRANEO FRONTIERA DI PACE.
In quei giorni però prendeva avvio anche un conflitto bellico
fra Russia e Ucraina, con i soldati della prima che hanno invaso tanti territori di confine dell’Ucraina. Come si conviene in
questi casi, da subito si è messa in moto la macchina del pacifismo, inscenando in tantissime piazze e strade italiane
marce e cortei che reclamavano pace eppoi ancora pace.
Domani, nella volontà di riaffermare un ruolo, che nel secondo nostro dopoguerra, con il Sindaco La Pira, Firenze aveva assunto, la città si prepara a fare il bis, ospitando una manifestazione, questa volta a carattere nazionale per chiedere ancora una volta il cessate il fuoco e un vero tavolo per la mediazione.
Se ai tempi di La Pira, Firenze davvero poté ritagliarsi il ruolo
di cuscinetto fra le 2 super potenze, in virtù anche della sua internazionalità, oggi sarebbe possibile ancora ricoprire quel ruolo appartenendo l’Italia alla Nato?
Il carattere nazionale della manifestazione di domani, sarà il tentativo della Città di riappropriarsi di un ruolo, che magari Firenze ha anche avuto in passato, e che con il tempo, cambiando anche scenari e protagonisti aveva perduto?
Stefano Galli si rivolge ai nostri opinionisti: Massimo Biagioni, Giuseppe Matulli, Alessandro Scipioni, Michele Ventura, Massimo Mattei.
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