Al termine della scorsa settimana, con la rielezione di Sergio Mattarella a Capo dello Stato, forse in molti, possono aver pensato, che il periodo difficile per la politica italiana stava terminando. Durante la settimana in cui si sono svolte le votazioni per la più alta carica dello Stato, in troppe circostanze si è pensato di poter andare a sbattere, poi sabato mattina mentre ancora eravamo nel corso della settima chiama, il colpo di teatro, nel pomeriggio convergendo sul nome di Sergio Mattarella si sarebbe messo fine ad una rappresentazione grottesca del quadro politico.
Tutto bene quel che finisce bene.
Con questa operazione, (la riconferma del tandem Mattarella-Draghi) dunque sono in molti che pensano che le turbolenze siano sparite, ignorando che questa non è una partita secca, c’è
infatti la partita di ritorno o se volete l’intero girone di ritorno, dove l’esecutivo è chiamato a confermarsi.
Le fibrillazioni nel centrodestra dopo che Salvini ha mandato l’alleanza a sbattere violentemente, in più di un’occasione durante questa fase, non saranno un problema anche per il Governo Draghi?
E in quello che viene definito il campo del centrosinistra, l’atteggiamento piuttosto ballerino di Conte, che non voleva Draghi, al punto di ipotizzare, una nuova Love Story con la Lega, riuscirà a reggere alle pressioni che si presenteranno?
Stefano Galli si rivolge ai nostri opinionisti: Massimo Biagioni, Giuseppe Matulli, Alessandro Scipioni, Michele Ventura, Massimo Mattei.
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