(AUDIO) Rosa Dei Venti, spread

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La parola spread è entrata prepotentemente nella nostra quotidianità agli inizi del 2011, al governo per la quarta volta c’era Silvio Berlusconi. Ebbene solo per la storia, il 4 gennaio di quell’anno lo spread segna quota 173 punti e man mano che i mesi passano il differenziale tra Btp e Bund decennali aumenta ora dopo ora, il 16 novembre ultimo giorno del governo di centrodestra la soglia raggiunta è quella di 522,8. Nell’estate una lettera della BCE aveva quasi decretato la fine di quella legislatura.

Oggi a distanza di 7 anni, il paese si ritrova nuovamente a dover fare i conti con questa parola, al Governo non c’è più Silvio Berlusconi che all’epoca non nascondeva una certa ritrosia nei confronti del resto dei paesi dell’Unione, però anche l’attuale tandem che guida l’Italia Lega-Cinquestelle in fatto di antieuropeismo e antieuro non è da meno.

All’epoca furono tanti a sostenere che quella situazione fosse il risultato delle iniziative dei POTERI FORTI e alla guida del governò arrivò Mario Monti, cioè uno di cui Europa politica ed Europa economica si fidavano.

L’intransigenza del nostro Esecutivo, in fatto di manovra economica, potrebbe farci rivivere quella situazione dell’estate 2011?

I poteri forti evocati all’epoca, potrebbero essere in campo anche stavolta, oppure in questo caso è tutta farina del nostro sacco?
Riascolta i pareri dei nostri 4 opinionisti: Paolo Bartolozzi, Fabio Rubino, Giuseppe Matulli ed Eugenio Giani.

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