Rignano sull’Arno, elezioni amministrative: frase sessista di Matrone a Guerri; risponde Insieme per Rignano

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Elezioni amministrative del prossimo 12 giugno a Rignano sull’Arno, si infiamma la campagna elettorale: polemiche infatti su alcune dichiarazioni sessiste da parte del candidato Michele Matrone del centrodestra nei confronti di Dominga Guerri, della lista Insieme per Rignano. Durante un incontro a San Donato organizzato dal “Centrodestra per Rignano”, Matrone avrebbe dichiarato: “Chi indossa un tacco 12 in un cantiere, cosa vuoi che capisca”. Ciò si riferiva all’abbigliamento dell’attuale vicesindaco di Rignano durante un sopralluogo. Risponde Insieme per Rignano:

“Insieme per Rignano”, i suoi candidati e i suoi sostenitori stigmatizzano con fermezza le parole offensive rivolti nei confronti della Candidata Sindaco, Dominga Guerri, e di tutte le altre donne della Giunta e del Consiglio comunale che sono state colpite gravemente dal candidato a Sindaco di un’altra lista, che neanche si presenta con la propria faccia nei manifesti, in un incontro elettorale svoltosi nella giornata di ieri a San Donato in Collina.

Affermazioni sul fatto che le donne non siano (eufemisticamente) capaci di svolgere attività politica per le loro scelte in fatto di abbigliamento, tacchi e di atteggiamenti, è offensivo verso tutto il nostro movimento civico e riguarda tutta la Cittadinanza rignanese dove le donne danno il proprio contributo in ogni sfera del lavoro e delle professionalità, come e quanto gli uomini, poiché sono persone competenti a prescindere dal genere cui appartengono.

Rignano, lo ricordiamo, è piena di personalità di valore assoluto a prescindere dal loro genere. “Insieme per Rignano” riconosce il grande lavoro svolto da donne importanti come il vicesindaco Guerri, l’assessore Tinuti e la Presidente del Consiglio Mangani.

Riteniamo che sia necessario mantenere alta l’attenzione nei confronti della discriminazione sessuale e della dignità delle donne. Nel nostro paese, non a caso, abbiamo voluto installare una panchina rossa come simbolo di un percorso di sensibilizzazione verso la violenza contro le donne in tutte le sue espressioni.
Dispiace notare come, ancora nel 2022, si possano usare parole sessiste che non appartengono più a nessuna coalizione politica. L’uso di attacchi personali, conditi con dichiarazioni vergognose e retrograde, è ignobile e deve essere fortemente condannato!

Noi crediamo convintamente nella parità di genere, nelle parole e nei fatti, la stessa scelta della Candidata Sindaco rappresenta al meglio come le decisioni politiche dipendano solo dalle capacità.

Chi ha queste idee sulle donne si dovrebbe vergognare.

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