Biodigestore di Selvapiana, ‘Insieme per Rufina’: “Scegliere un’altra area meno vulnerabile per l’installazione dell’impianto”

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Giudizio negativo da parte del gruppo consiliare Insieme per Rufina sul nuovo biodigestore di Selvapiana; questo il comunicato integrale firmato dalla capogruppo Chiara Mazzei:

Si è svolta a Rufina un’interessante serata di presentazione del progetto per il biodigestore che dovrebbe essere realizzato a Selvapiana. I sindaci nei loro interventi introduttivi hanno dichiarato di aver preso la decisione di realizzare quell’impianto per visione di governo del territorio, mi chiedo se continuare a trattare rifiuti sul greto del fiume, in cassa di esondazione poiché in prossimità di un ansa, sia davvero governo del territorio. Ritengo che sia adesso il momento migliore per scegliere di destinare a trattamento dei rifiuti un’area meno vulnerabile, dal momento che l’impianto non è ancora stato realizzato, e mi chiedo per quale motivo non sia stata presa in considerazione questa opportunità prima di arrivare ad una fase progettuale così avanzata. Ho chiesto ai sindaci e all’ingegnere presentatore del progetto se fossero stati fatti degli studi di fattibilità per identificare un’altra area meno vulnerabile, mi è stato risposto che quello è il sito migliore perché ci sono già la strada e la fognatura. Peccato che il cantiere di Publiacqua per mettere in funzione il famoso ”tubone”, non sia nei fatti mai partito. Un’altra curiosità che speravo il Presidente Giani potesse chiarire, è quella legata alla scelta del piano regionale: quali sono i principi per cui a Rufina è stato scelto di realizzare proprio un biodigestore, e a Pistoia, dove gli scarti verdi dell’industria vivaistica sono importanti, un impianto di recupero della carta, quando le cartiere sono a Lucca? Ho sperato che il Presidente potesse rispondere a questa domanda, ma sono stata ignorata. Nel suo intervento però il Presidente Giani ha sottolineato come il sito debba essere chiamato ”I Cipressi”, e non più ”Selvapiana”, mi chiedo quale sia il motivo. Forse Selvapiana ricorda troppo il fallimento del progetto del termovalorizzatore, costato milioni ai contribuenti?

Un’altra domanda a cui speravo di ricevere una risposta concreta è quella sulle opere di compensazione che riceverà il territorio, in seguito alla realizzazione dell’impianto. Dal momento che non è possibile mitigare paesaggisticamente l’impianto, a causa del sito scelto, e infatti nel progetto sono assenti opere di mitigazione, quali sono le opere di compensazione? Ho ricevuto risposte piccate che dicevano ‘ci saranno’, ma nessuno ha fatto cenni a quali saranno. Dobbiamo pensare che non siano state previste, col progetto già in fase definitiva? Vorrei sollevare un’ultima questione: il Sindaco Maida è, de facto, in conflitto di interessi? Già in passato con in coordinatore di Insieme per Rufina, Antonio Polverini, ci eravamo chiesti se il fatto che il sindaco, allora assessore, fosse dipendente di AER non avesse un conflitto di interessi de facto, anche se giuridicamente il conflitto di interessi non si concretizzava per pochi centesimi di quote di proprietà del comune di Rufina nel capitale sociale di AER. Alla presentazione è stato detto chiaramente che AER dovrà confluire nel gestore unico ALIA, di cui il Sindaco è oggi dipendente, e per aumentare il valore dell’azienda, è stato scelto di realizzare un nuovo impianto. Non si sta verificando un’altra situazione di potenziale conflitto di interessi?

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