Scarperia e San Piero, i consiglieri del M5S si dimettono: “Non ci riconosciamo più nel Movimento. Consiglio comunale antidemocratico”

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Scarperia e San Piero, i consiglieri del Movimento 5 Stelle si dimettono e contestano le modalità del consiglio comunale: questo quanto riportato dalla capogruppo pentastellata Viviana Rossi e dal consigliere Andrea Bini; di seguito il testo integrale del comunicato:

Scrive la capogruppo Viviana Rossi. Siamo arrivati a prendere questa decisione perché non ci sono più le condizioni politiche per continuare questo percorso, non è più il Movimento per il quale ci siamo candidati. Non abbiamo mai digerito le alleanze prima con la Lega e poi con il PD, adesso con il governo Draghi sono riusciti a decimarci e di conseguenza a far si che il M5S abbia poco peso nelle decisioni anche se eravamo alla maggioranza. Detto ciò non comprendiamo la loro ostinazione a rimanere nel “governo dei migliori” che va avanti a colpi di fiducia. Aspetteremo le prossime elezioni nazionali per valutare il programma di Conte, che io stimo, e decideremo se sostenerlo oppure no.

Il consigliere Bini condivide e continua. Niente da aggiungere a quanto descritto dalla capogruppo per la situazione del M5S a livello nazionale. Approfitto per far conoscere ai cittadini tutti la situazione nel consiglio comunale di Scarperia e San Piero. Non nascondo che, dopo aver deciso con Viviana di dimetterci, ho proposto personalmente a tutta l’opposizione di seguirci e ve ne spiego il motivo. A Scarperia e San Piero resta molto difficile usare il termine democrazia in consiglio comunale. Le minoranze sono derise e le loro istanze non vengono prese minimamente in considerazione. Sapevo che nel Mugello, in generale, c’è una “egemonia” del PD ma non mi sarei mai aspettato una situazione del genere. Le delibere arrivano pronte senza essere discusse. Ogni volta che abbiamo presa la parola sono partite le risatine sarcastiche dai banchi della maggioranza. Ogni azione suggerita dalle minoranze o è già stata adottata oppure ritenuta inadeguata; vero che i documenti presentati a volte non erano completamente corretti ma si poteva almeno prenderne gli spunti buoni senza renderli per forza carta straccia. Potrei continuare, con altri esempi, ma credo che il senso si sia capito. La presenza di una minoranza in consiglio comunale è importante fintanto che c’è un dibattito, una volontà di ascolto reciproco e di rispetto da ambo le parti, ma questo solo in poche occasioni è stato possibile. In questi anni abbiamo portato in consiglio la voce dei cittadini, dei comitati che chiedevano aiuto per trovare soluzioni a reali e concreti problemi territoriali, tuttavia abbiamo sempre trovato un muro di gomma. Davanti a delle effettive problematiche e richieste di aiuto secondo noi il colore politico non dovrebbe contare. Questa amministrazione è sorda e arrogante verso questi punti di vista. In particolar modo il Sindaco Ignesti che dovrebbe essere la figura che rappresenta il primo tutore della salute e del benessere di tutti i cittadini, non solo di quelli che lo hanno votato.

Ci teniamo a precisare che il problema non riguarda solo noi, ex consiglieri del M5S. Anche la consigliera Francesca Alati durante un suo intervento nel consiglio comunale di ottobre è stata interrotta, offesa e aggredita verbalmente dal sindaco, che si è avvicinato a pochi centimetri da lei urlandole addosso. Ci auspichiamo che venga resa disponibile dal comune la registrazione completa della seduta. Non intendiamo entrare nel merito del contenuto dell’intervento della collega Alati, riguardo il green pass, ma vogliamo difendere il diritto di una consigliera comunale ad esprimere il proprio pensiero, in modo completo e senza essere interrotta. Questo dovrebbe succedere in democrazia.

Ci aspettiamo una reazione ed una risposta forte della maggioranza, forse poco abituata a reazioni altrettanto forti e a sentirsi dire in faccia idee e pensieri non sempre concordi con loro.

Si ringraziano tutti i cittadini che ci hanno votato.

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