(AUDIO) Maxifamiglie, Luca: “No cene fuori, siamo 9. Quella volta che la Finanza non ci credette…”

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“Abitiamo in campagna. Stavamo giocando in pieno lockdown, a primavera scorsa, nel giardino di casa, che è ben visibile dalla strada. Ad un certo punto si ferma una macchina della Guardia di Finanza che mi fa notare l’assembramento. Quando ho risposto che erano tutti figli miei i militari non ci credevano ed ero pronto ad andare a prendere anche i documenti. Si sono stupiti, ma poi hanno ceduto, dicendo però di distanziarci e di non giocare più. Erano i primi giorni del lockdown ed ancora non si sapeva bene neanche come comportarsi…”. Essere una famiglia numerosa ai tempi del Covid (e non solo). E’ l’aneddoto che Luca Quadri, pontassievese, racconta a Radio Sieve. La quotidianità di una famiglia composta ad ora da 9 persone, che presto diventeranno 10. David nascerà infatti il 2 novembre. E lo aspettano con trepidazione Luca, la moglie Valentina ed i 7 figli: Pietro (16), Ester (14), Giuditta (12), Gioele (10), Emanuele (8), Giosuè (6), Maria Luce (3).
Al ristorante, anche secondo l’ultimo DPCM, possono andare tutti quanti insieme, ma non sembra essere proprio una priorità: “Anche prima del Covid non è mai stato il nostro problema principale. Ci andiamo pochissimo, non ce lo possiamo permettere. Qualche pizza da asporto e cucinare insieme sono le soluzioni migliori. Le poche volte che ci andiamo non ce lo godiamo nemmeno. Qualche volta in pizzeria ci guardano ad occhi spalancati, chiedendoci sempre se sono tutti figli nostri. Ci siamo abituati”.
Com’è stato il lockdown e qual è il ricordo più bello?: “Non è stato semplice, come per molte altre persone sono stato anche per un periodo in cassa integrazione. Abbiamo avuto i ragazzi tutti in casa. C’è stato qualche problema organizzativo con la didattica a distanza. Eravamo tanti collegati al pc, almeno 6. Abitiamo in campagna e la connessione, senza fibra, non è ottimale. Quando ho dovuto lavorare in smart working è stato molto difficile, ma poi alla fine è andata. La cosa più bella del lockdown è che siamo stati insieme come poche altre volte è capitato, senza fretta ed impegni. E’ stato bello giocare con i piccoli”.
Ci sono famigliari e amici che vi danno una mano a gestire la quotidianità?: “Un po’ i nonni, poi alcuni amici che condividono con noi un percorso comune di fede. Specie in questi giorni di fine gravidanza di Valentina ci hanno dato una mano per sistemare casa e ci sostengono, perché fare tutto da soli diventa difficile”.
La famiglia Quadri si sposta tramite un van 9 posti, sempre in movimento anche per accompagnare i figli verso impegni ed attività sportive: “Tra poco sarà insufficiente anche quello come capienza, ma premetto che i momenti in cui lo utilizziamo tutti insieme sono pochi. Abitando fuori Pontassieve ci spostiamo però spesso in paese, anche per gli impegni sportivi. Quattro figli fanno calcio nel Pontassieve e le due più grandi giocano a volley nel Pontemediceo. Non siamo una mosca bianca a Pontassieve, perché ci sono altre famiglie numerose come la nostra con le quali cerchiamo di condividere i viaggi”.
Il presente è fatto di ombre, guardando all’evoluzione della seconda ondata del Covid, ma il futuro non preoccupa la famiglia Quadri: “Seguiamo preoccupati quanto sta accadendo, ma noi abbiamo scommesso sulla vita e quindi siamo ottimisti e fiduciosi pensando al futuro…”.
Di seguito l’intervista completa:

 

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