Forteto, la pm Galeotti: “Mi sono sentita molto sola, peggio qua che in Calabria”

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“Mi sono sentita molto sola, molti colleghi mi hanno tolto il saluto, sono diventata il soggetto deviante nell’ambiente fiorentino”. Lo ha detto il sostituto procuratore Ornella Galeotti, che ha rappresentato la pubblica accusa al processo Forteto celebrato a Firenze. La pm è stata ascoltata ieri dalla commissione parlamentare d’inchiesta sul Forteto. Galeotti ha ricostruito il clima insolito in cui si è celebrato il processo. “Ho visto cose accadere in questo processo che non ho visto durante il mio precedente servizio in Calabria”, “questo genere di pressioni e di atteggiamenti non mi è mai capitato”. Il sostituto procuratore ha sottolineato però di aver ricevuto “l’appoggio dal 2014 del capo del mio ufficio”, ovvero del procuratore capo Giuseppe Creazzo succeduto nel corso di quell’anno a Giuseppe Quattrocchi. Ma la tendenza generalizzata era quella di minimizzare le accuse che arrivavano dalle vittime: “Qualcuno mi ha detto e ridetto che era solo una sciocchezza e che io ero un’ingenua”, attorno al Forteto “c’era una coltre di consenso che non si riusciva a colpire”. La pm si è espressa nettamente anche sulla ricusazione del giudice Marco Bouchard durante il processo, richiesta dagli avvocati degli imputati e ammessa dalla Corte d’Appello, prima che la Cassazione ribaltasse il verdetto e reintegrasse il presidente del collegio nel suo ruolo: “Stavo per cadere dalla sedia”, ha detto per rendere l’idea del suo stupore, “ebbi uno smarrimento e mi spaventai un po’”. Ornella Galeotti, a proposito del suo ingresso nel processo alla fine delle indagini preliminari, ha detto di ricordare “l’estate del 2012 come quella in cui ho le gli atti e le carte e l’ho passata spesso piangendo nella mia stanza quando leggevo gli atti che riguardavano bambini mandati al Forteto”.

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