Unione dei Comuni, Sinistra per Pelago: “La maggioranza ha rischiato di non approvare il bilancio”

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“Nel Consiglio dell’Unione dei Comuni Valdarno Valdisieve di venerdì scorso, a causa delle numerose assenze, la maggioranza ha rischiato di non approvare il bilancio“. A dirlo è il gruppo di opposizione di Sinistra per Pelago, secondo cui “l’assemblea aveva i numeri per approvare il bilancio, ma non per decretarne l’immediata esecutività; ciò avrebbe comportato l’esercizio provvisorio dal 1° gennaio”.
“Ci siamo astenuti dal votare un documento politico che non ci appartiene – si legge in una nota – ma proprio quel senso di responsabilità verso i cittadini ci ha imposto di rispondere favorevolmente all’appello del Presidente Benucci e votare, assurdamente, l’immediata esecutività”.

Di seguito il comunicato completo:

20 dicembre 2019, Consiglio dell’Unione dei Comuni.

All’ordine del giorno l’approvazione del bilancio, atto fondamentale per il funzionamento non solo degli organi interni dell’Unione, ma anche per i vari servizi che dalla stessa sono erogati ai cittadini, i servizi sociali innanzitutto.
Come Sinistra per Pelago partecipiamo al Consiglio e dopo un’ora di attesa, oltre l’orario di convocazione, non possiamo credere ai nostri occhi: l’assemblea aveva i numeri per approvare il bilancio, ma non per decretarne l’immediata esecutività; ciò avrebbe comportato l’esercizio provvisorio dal 1° gennaio!
La situazione generata dalle assenze dei consiglieri di maggioranza, tutte ingiustificate tranne quella del capogruppo PD, ha costretto il Presidente a fare un appello alle minoranze chiedendo loro di avere senso di responsabilità e votare favorevolmente all’immediata esecutività.
Si chiedeva cioè alle opposizioni di avere quel senso di responsabilità che molti componenti di maggioranza hanno dimostrato di non avere.
Noi ci siamo astenuti dal votare un documento politico che non ci appartiene, stilato da una maggioranza che, per alcuni aspetti, è distante dalle nostre posizioni, ma proprio quel senso di responsabilità verso i cittadini ci ha imposto di rispondere favorevolmente all’appello del Presidente Benucci e votare, assurdamente, l’immediata esecutività di un documento che, con il nostro voto, avevamo dichiarato non appartenerci.
Candidarsi a consigliere comunale non è un obbligo, rappresentare il proprio Comune nell’Unione dei Comuni non è neanche quello un obbligo, assolvere a questo compito con “disciplina e onore” e, aggiungiamo, senso di responsabilità, questo sì che dovrebbe essere un dovere!

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