Un albero per ogni neonato: la Lega chiede le dimissioni del vicesindaco di Borgo

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La sezione mugellana della Lega chiede le dimissioni del vicesindaco e assessore all’Ambiente di Borgo San Lorenzo Enrico Paoli per il mancato rispetto della legge Rutelli 113 del 1992 che impone ai Comuni di piantare un albero per ogni neonato residente. Il Comune, rispondendo ad un’interrogazione, “conferma di non aver provveduto a quegli obblighi di legge: gli alberi non sono stati piantati” dice la Lega. Per il partito di Salvini le ragioni fornite dall’Amministrazione hanno dell’incredibile: “E’ vero, non li abbiamo piantati, ma perché costava troppo e poi non c’era posto dove metterli” sarebbe stata la risposta.
Claudio Ticci, dottore in scienze forestali e referente ambientale di Lega Mugello parla di una Giunta che “si arrampica sugli specchi per difendere l’indifendibile. L’Amministrazione non sembra avere idea, ed è gravissimo, che i costi di produzione e trasporto sono a carico, per legge, dei Carabinieri Forestali. Bastava chiederglielo. In caso poi di mancanza di spazio è previsto che si possa piantare sul terreno del Demanio, per cui si poteva provvedere alla messa a dimora per esempio al passo della Colla”.
La Lega sottolinea anche il fatto che manca la pubblicazione del Bilancio Arboreo del Comune, che avrebbe dovuto essere pubblicato dall’Amministrazione 2 mesi prima della scadenza del mandato.

Di seguito il comunicato integrale:
La risposta del Comune di Borgo San Lorenzo, recapitata a mezzo del Vicesindaco Paoli in quanto Assessore di competenza ad una interrogazione del Consigliere Matteo Gozzi, la quale chiedeva lumi sul rispetto della Legge 113/1992 (Legge Rutelli), che impone ai Comuni di piantare un albero per ogni neonato residente, riscontro arrivato naturalmente in ritardo rispetto a quanto previsto dai regolamenti (se li fanno e poi non riescono a mantenerne gli impegni), conferma di non aver provveduto a quegli obblighi di legge: gli alberi non sono stati piantati. Le ragioni fornite dall’Amministrazione hanno dell’incredibile: “E’ vero, non li abbiamo piantati, ma perché costava troppo e poi non c’era posto dove metterli”.
“La superficialità di tale affermazione, stavolta, assume forme bizzarre” dice Claudio Ticci, dottore in scienze forestali e referente ambientale di Lega Mugello; “a parte che le leggi vanno rispettate sempre, a maggior ragione dal settore pubblico, in questo caso ci si arrampica sugli specchi per difendere l’indifendibile: l’Amministrazione non sembra avere idea, ed è gravissimo, che: a. i costi di produzione e trasporto sono a carico, per legge, del Corpo Forestale dello Stato (oggi Carabinieri Forestali), bastava chiederglielo e, b. in caso di mancanza di spazio è previsto che si possa piantare sul terreno del Demanio, per cui si poteva provvedere alla messa a dimora per esempio al passo della Colla, delle piantine che erano ad ogni modo pochissime”.
“Tutto ciò”, continua Ticci, “dovrebbe comunque venire alla luce, a norma della stessa Legge, dal previsto Bilancio Arboreo del Comune, che avrebbe dovuto essere pubblicato dall’Amministrazione 2 mesi prima della scadenza del mandato. Noi non l’abbiamo visto e ormai siamo fuori tempi massimi: anche questo obbligo è saltato o siamo distratti noi?”.
“Nella stessa interrogazione” interviene Luca Ferruzzi, anche egli dottore in scienze forestali e portavoce di Lega Mugello, si chiedeva di prendere visione delle analisi tecniche scritte relative agli abbattimenti di alberi effettuati, a vario titolo ed in diversi luoghi, dal Comune negli ultimi anni: anche in questo caso si risponde che le analisi pre-abbattimento (visive e strumentali) non sono state fatte, avendo ritenuto invece sufficiente il semplice controllo visivo perché costava troppo (dai privati di Villa Martini, però, le analisi sono state pretese), fornendo una stima dei costi prevedibili, non si sa come raccapezzata, di oltre 100 euro a pianta. Esistono forse dei preventivi richiesti dal Comune a questo proposito? A noi risulta invece una media di circa 25 euro / pianta, con contratti messi in essere da diversi Comuni italiani. Il dubbio sorge spontaneo”.
“A questo punto non ci tiriamo certo indietro” conclude Ferruzzi, “dal richiedere con forza, per la leggerezza e superficialità con la quale il tema è stato trattato, le dimissioni dell’Assessore all’Ambiente Paoli: in fare ciò abbiamo finalmente imparato dal PD il quale, dal ’95 in poi, si è sempre degnamente distinto per il pretendere dimissioni a pioggia, ad ogni ora del giorno e della notte e per le cause più inverosimili e fantasiose, con una costanza davvero degna di nota, per chiunque non fosse dei loro: vediamo se abbiamo assimilato bene”.

Luca Ferruzzi, Portavoce
Lega – Sezione “Mugello”

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