++NOTIZIA IN SEGUITO AGGIORNATA++ No alla spesa in altri Comuni, sì a spostamenti per i medicinali: applicazione rigida della prefettura

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++ATTENZIONE++ La notizia riportata di seguito è stata poi aggiornata QUI ed è da ritenersi ‘superata’ nel suo concetto e messaggio principale.

La prefettura di Firenze opta per un’interpretazione rigida delle norme contenute nell’ultimo decreto sugli spostamenti dal Comune in cui ci si trova.
E’ la decisione che emerge dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di ieri. Ne parla oggi il quotidiano La Nazione, riportando le parole del viceprefetto Anna Chiti Batelli: “Siamo consapevoli che si tratta di una notevole restrizione della libertà personale, ma il provvedimento mira a ottenere il massimo contenimento della diffusione del contagio da Coronavirus e mira alla salvaguardia della salute pubblica. Ecco perchè non possiamo concedere deroghe. Gli spostamenti da comune a comune sono consentiti solo per motivi di lavoro, di salute o di assoluta urgenza”.
Nessuna deroga dunque per chi intende fare la spesa in un punto vendita fuori dal Comune in cui ci si trova. Gli spostamenti da Comune a Comune sono consentiti solo per motivi di lavoro, di salute o di assoluta urgenza. Per i generi alimentari ci si dovrà affidare ai supermercati del proprio Comune e ai piccoli negozi. Nessuno spostamento giustificato quindi per chi abita più vicino al grande magazzino del Comune dove non risiede che a quello del proprio Comune. Sarà autorizzato a spostarsi soltanto chi non può trovare nel suo Comune le medicine.
Un’interpretazione della norma che rischia di essere dura soprattutto per chi abita nelle piccole località e in piccole aree urbane e che dovrà fare affidamento ai negozi di vicinato.

Intanto però ci sono dei Comuni che, come Scandicci, danno un’altra lettura, scrivendo sul proprio sito:

La spesa per i generi alimentari va fatta nel posto più vicino casa: come regola generale questo deve avvenire nel proprio territorio comunale, ma se il punto vendita più vicino o accessibile alla propria abitazione si trova in un altro comune questo può essere raggiunto, in ragione della brevità delle distanze da percorrere. Il chiarimento, in riferimento alle disposizioni per il contrasto all’emergenza sanitaria Covid-19 contenute del Dpcm del 22 marzo 2020, è contenuto in apposite circolari ministeriali e prefettizie. Gli spostamenti tra Comuni diversi sono consentiti solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute che rivestano carattere di quotidianità o comunque siano effettuati abitualmente in ragione della brevità delle distanze da percorrere (ad esempio spostamenti per esigenze lavorative in assenza di dimora nel luogo di lavoro, o appunto spostamenti per approvvigionamento di generi alimentari nel caso in cui il punto vendita più vicino sia ubicato nel territorio di altro comune).

Sul sito ufficiale del Governo, pagina delle FAQ, si legge che “la pagina è in aggiornamento in seguito all’entrata in vigore dell’Ordinanza del Ministro della Salute 20 marzo 2020, dell’Ordinanza del 22 marzo 2020 adottata congiuntamente dal Ministro della Salute e dal Ministro dell’Interno e del Dpcm 22 marzo 2020” e recita:

È obbligatorio fare la spesa nel proprio comune di residenza o è possibile farla anche nel Comune limitrofo?
No, ma si deve fare la spesa nel posto più vicino possibile a casa o, per chi non lavora a casa, al luogo di lavoro. Infatti, gli spostamenti devono essere limitati allo stretto necessario sia tra Comuni limitrofi che all’interno dello stesso Comune. In ogni caso, si deve sempre rispettare rigorosamente la distanza tra le persone negli spostamenti, così come all’entrata, all’uscita e all’interno dei punti vendita. Per questa ragione la spesa è fatta di regola nel proprio Comune, dal momento che questo dovrebbe garantire la riduzione degli spostamenti al minimo indispensabile. Qualora ciò non sia possibile (ad esempio perché il Comune non ha punti vendita), o sia necessario acquistare con urgenza un bene non reperibile nel Comune di residenza o domicilio, o, ancora, il punto vendita più vicino a casa propria si trovi effettivamente nel Comune limitrofo, lo spostamento è consentito solo entro tali stretti limiti, che dovranno essere autocertificati.

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