“Oggi incontro con i sindaci toscani ed il 10 luglio sit-in davanti a Montecitorio”. Lo ha annunciato a Radio Sieve il sindaco di Scarperia e San Piero Federico Ignesti, responsabile per Anci Toscana di Unioni, fusioni e gestioni associate, che intende porre l’attenzione insieme agli altri sindaci della Toscana e d’Italia al taglio da parte del Governo delle risorse destinate ai Comuni nati da fusione.
La diminuzione delle risorse potrebbe infatti causare dei problemi ai bilanci dei Comuni e ai servizi erogati (LEGGI QUI).
I sindaci dei Comuni toscani nati da fusione si sono incontrati stamani nella sede fiorentina dell’Anci.
Come spiega il coordinatore di settore Federico Ignesti, sindaco di Scarperia e San Piero, “la Toscana rischia di perdere circa 4 milioni di euro per i 14 Comuni nati da fusione, dove i cittadini hanno scelto di dar vita ad un ente unico per poter godere dei vantaggi previsti. La decisione del governo di non ampliare l’ammontare di risorse stanziate, a fronte della nascita di nuovi Comuni fusi, è veramente insostenibile. Anche perché comunicata a pochi giorni dalla scadenza per l’equilibrio di bilancio, con impegni già presi”.
Su questo tema il presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni ha inviato una lettera a tutti parlamentari toscani, ed anche Anci a livello nazionale si è espressa chiedendo sia l’integrazione del fondo, che risulta carente di circa 25 milioni, sia “che venga portato a compimento il percorso di approvazione delle nuove norme in materia di gestione associata, peraltro già condiviso nel tavolo presieduto dal sottosegretario all’Interno Candiani”.
“Siamo veramente preoccupati – conclude Ignesti – e contiamo che il governo ascolti l’appello dei sindaci, da sempre il baluardo e il garante dello Stato nei nostri territori. Non farlo metterebbe a repentaglio il nostro mutuo rapporto di fiducia e di rispetto”.
“Sulle fusioni avevamo ragione noi” dice invece Cristian Petronici, esponente territoriale di Fratelli d’Italia e portavoce del Comitato Difendi San Godenzo che lo scorso anno promosse le istanze del No al referendum per la fusione con Dicomano (che poi non si realizzò).