Linea Faentina, Marini (Pd): “Dopo le passerelle del Presidente del Consigli Meloni, ancora non vediamo risultati concreti”

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Domenica scorsa la Segretaria Monica Marini e la ViceSegretaria Sara Di Maio del Pd Metropolitano, hanno partecipato ad un’iniziativa del Pd Marradi organizzata dal Segretario di Marradi Tommaso Previdi, dove si è discusso della tematica relativa all’interruzione della linea ferroviaria faentina, dovuta all’alluvione della Romagna dello scorso maggio. La linea faentina rappresenta un importante collegamento tra il Mugello e la Romagna, e soprattutto con Faenza dove molti marradesi si recano per la lavoro, studi o scambi commerciali.

La Vice Segretaria Sara Di Maio: “L’interruzione di questa linea sta provocando gravi disagi ai cittadini dell’Alto Mugello. Rappresenta un fondamentale collegamento con le città della Romagna, in particolare con Faenza, ma contestualmente provoca disservizi di collegamento anche con Firenze, aggravando una situazione già critica per il trasporto ferroviario. E’ necessario che il Governo intervenga quanto prima, perché per territori come i nostri i collegamenti con le città sono fondamentali per usufruire dei servizi, per studiare e lavorare e quindi per combattere lo spopolamento della Montagna”

Il Segretario Pd Marradi Previdi: “Anche sul tema della Faentina occorre un impegno simile e anche superiore a quello della crisi dell’ortofrutticola da parte di tutte le istituzioni. Per il nostro territorio è fondamentale riattivare la linea ferroviaria per Faenza quanto prima”

La Segretaria Marini: “Dopo le passerelle fatte dalla Presidente del Consiglio Meloni, ancora nessuna azione concreta per la ricostruzione dei nostri territori colpiti dall’alluvione di maggio. La scelta di tagliare fuori le Regioni dalla gestione diretta della ricostruzione, come avevamo denunciato già a suo tempo, si sta dimostrando un ulteriore complicazione al percorso della ricostruzione. Ora è il momento di dare risposte chiare ai cittadini in tempi certi. La situazione della Faentina ne è un esempio: purtroppo a pagare i ritardi sono i nostri cittadini che per poter studiare, lavorare e curarsi devono utilizzare mezzi su gomma, percorrendo viabilità complicate e allungando i tempi di spostamento di almeno un’ora.” Aggiunge la Segretaria “Senza la ricostruzione questi territori sono destinati allo spopolamento e all’abbandono quando invece dovrebbero essere valorizzati per il loro patrimonio ambientale e naturalistico meraviglioso e le popolazioni aiutate e sostenute perché rappresentano un presidio di tutela delle risorse ambientali e di prevenzione del dissesto idrogeologico.”

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