Vicchio, ‘Oltre – Ponti tra i Mondi’: “Installate due tende nel campeggio delle piscine per accogliere 17 migranti: condizioni inadeguate per l’accoglienza”

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Ieri installate dalla Prefettura di Firenze all’interno del campeggio delle piscine di Vicchio due tende per accogliere 17 migranti in attesa di ricollocazione. Comunicato critico dell’onlus vicchiese Oltre – Ponti tra i Mondi:

Ieri, senza alcun preavviso e senza aver avuto la possibilità di trovare soluzioni alternative dignitose, la Prefettura di Firenze ha fatto installare all’interno del campeggio delle piscine di Vicchio due tende per accogliere 17 migranti in attesa di una ricollocazione in una struttura a Firenze.

Questo è il risultato di una politica dissennata che il Governo sta perseguendo dal suo insediamento e il ministro Salvini promette di rendere ancora più difficile l’accoglienza e la permanenza dei migranti nel nostro Paese.

Nella situazione cosiddetta di “estrema emergenza” di oggi, di fronte al rifiuto della maggior parte dei
sindaci dell’Unione Montana dei comuni del Mugello di offrire un’alternativa al campeggio, la scelta di
accogliere a Vicchio una tenda per 3/4 giorni per dare ricovero a 17 persone rischia di aprire la strada ad altre ulteriori successive “emergenze”.

Per questo riteniamo che, allorquando questo piccolo gruppo di richiedenti asilo sarà collocato – come promesso dalla Prefettura – in una situazione dignitosa e stabile, le tende piazzate oggi vadano rimosse.

La collocazione nelle tende, soluzione peraltro esclusa dalla stessa Regione Toscana, non è compatibile con condizioni di vita dignitose; e solo una posizione ferma dei sindaci, possibilmente uniti tra loro, può contrastare la deriva governativa sprezzante sia nei confronti dei migranti che dei territori. Riteniamo peraltro che il sistema dell’Accoglienza diffusa – non le tendopoli o la paventata “inversione dell’onere della prova” per i richiedenti asilo minorenni o i Centri per il Rimpatrio – vada nella direzione di una corretta e umana accoglienza per chi fugge da situazioni di guerre e fame di cui la “civiltà occidentale” è direttamente o indirettamente responsabile.

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