Vicchio, l’assessore Franco Vichi scrive a Regione Toscana e Rfi: “Ecco cosa non va”

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Lettera aperta da parte di Franco Vichi, assessore ai trasporti del Comune di Vicchio, a Regione Toscana e Rfi, nella quale si evidenziano criticità e si avanzano proposte; di seguito il testo integrale:

Insieme agli altri amministratori del territorio del Mugello e della Val di Sieve abbiamo partecipato un mese fa ad un incontro promosso da Regione Toscana con RFI e Trenitalia per fare il punto sugli interventi previsti nelle due tratte che ci riguardano da vicino e cioè la Faentina e la Borgo-Pontassieve. L’occasione è servita anche per presentare i livelli di confronto su scala regionale per relazione di traffico riguardo alla puntualità delle linee medesime, con punte di efficienza del 92,4% per la tratta di Pontassieve e del 92.2% per la Faentina. Dati inconfutabili, ci mancherebbe, che però monitorando le settimane successive (abbiamo monitorato il periodo dal 31/3 al 19/4), non confermano l’andamento delle tabelle elaborate dall’ente ferroviario e si attestano sui soliti bollettini di criticità del recente passato: ritardi, guasti alle linee, guasti al treno, soppressioni treni, ecc. E certo che con il deragliamento del treno a Castello le cose si sono ulteriormente complicate.
Per non perdere di vista la realtà dei fatti siamo dell’avviso che occorra agire ora, con tempestività. E non domani. Adesso che si parla di ‘Scudo verde’, ovvero di dotare un cruscotto di misure di sostenibilità ambientale che accorcino il gap tra aree interne e città capoluogo, occorre avere intorno alla nostra cintura urbana fiorentina una circolarità di funzioni che mettano al centro la mobilità e più servizi alla mobilità stessa.
Più treni in servizio sulle linee del Mugello e della Val di Sieve ma anche una miglior distribuzione ed integrazione delle fermate di treni e autobus per contenere i disagi dei cittadini ai minimi termini, in attesa del 2028, periodo in cui con la realizzazione della stazione Foster si potrebbe rivoluzionare tutto il traffico e la mobilità delle tratte regionali e non.
Risulta sempre più evidente che i molteplici ritardi del mattino – oltre a causare criticità e uscite posticipate dal lavoro per le migliaia di pendolari che affollano le due tratte esaminate – determinano un conseguente sbalzo negli orari e nei passaggi e anche nella soppressione dei treni della sera (del ritorno a casa). È così via… Facciamo un esempio e al contempo avanziamo una proposta, su un territorio attiguo alla tratta Borgo-Pontassieve-Fi. Prendiamo l’esempio di chi utilizza la fermata di Rovezzano. La mattina, con il treno delle ore 7,33 con fermata a Vicchio i pendolari arrivano a destinazione intorno alle 8,28. Per tornarsene a casa non ci sono treni e i pendolari sono obbligati a prendere a Rovezzano il treno n. 18.779 diretto a Chiusi e scendere a Pontassieve alle ore 18,00 e attendere il treno n. 18.969 delle ore 18,19 che arriva a Vicchio alle ore 18,54. Situazione ed orari senza ritardi. Cosa che non succede quasi mai. E allora: perché non facciamo fermare il treno 18.969 a Rovezzano la sera alle ore 18,01? Perché l’ente ferroviario non prevede questa utile correzione? Ciò allontanerebbe i disagi dei pendolari e i costi aziendali non avrebbero alcuna influenza sui conti finali dei due enti.
Proviamo ad esaminare questi piccoli dettagli e queste forme di miglioramento del servizio pubblico, per creare una maggiore comunicabilità tra gestore e cittadini. Proviamoci.
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