Pontassieve, polemiche su un evento organizzato da Arcigaymerz e patrocinato dal Comune dedicato a un gioco da tavolo. Cappelletti (Lega): “L’invito è ai ragazzi a partire dai 14 anni, ma in realtà il gioco è per coloro che ne hanno più di 16”

Google+ Pinterest LinkedIn Tumblr +

Polemiche su un evento organizzato da Arcigaymerz e patrocinato dal Comune di Pontassieve per il prossimo 26 novembre. Sulla questione dice la sua Cecilia Cappelletti, consigliere metropolitano della Lega e capogruppo del partito a Pontassieve, tramite un comunicato stampa:

Il Comune di Pontassieve patrocina un evento organizzato da Arcigaymerz – Gruppo ludico LGBTQIA+ nello spazio “Il Gabbio” presso la Biblioteca di Pontassieve domani 26 novembre.

In tale occasione verrà presentato il gioco da tavolo Pink* che, si legge nell’evento sponsorizzato dal Comune nei propri canali social, è rivolto ad un pubblico dai 14 anni.

In realtà, sul sito di tale gioco Pink* si legge che lo stesso è “un gioco da tavolo transfemminista” che si rivolge a tutte le persone dai 16 anni in su.

Chiedo, quindi, al Comune di Pontassieve che quando patrocina certi eventi voglia fare più attenzione al pubblico cui intende rivolgersi e, soprattutto, correggere e far correggere immediatamente la pubblicità dell’evento. Nel rispetto, appunto, della sensibilità delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi adolescenti.

Anche Roberto Lauri, referente territoriale del Circolo di Pontassieve di Pro Vita & Famiglia Onlus, si esprime in merito:

Patriarcato, asterischi, temi arcobaleno e gender per minori a partire dai 14 anni. E’ il progetto dal titolo “Pink*” organizzato da Arcigaymerz, il gruppo ludico LGBTQIA+ di Arcigay Firenze Altre Sponde e patrocinato dal Comune di Pontassieve, in programma il prossimo 26 novembre alla Biblioteca Comunale della città. E’ vergognoso che l’amministrazione, guidata dall’esponente del Partito Democratico Monica Marini, utilizzi luoghi e soldi pubblici per avallare progetti che mettono a rischio l’educazione e la crescita dei minorenni. I ragazzi a 14 anni non devono subire indottrinamenti ideologici che vengono mascherati, come il caso di questo fantomatico gioco da tavolo, sotto la foglia di fico della lotta alla disparità di genere e del patriarcato. Perché allora introdurre chiari simboli pro LGBTQI+ come gli asterischi e l’arcobaleno? Perché dare spazio solo ed esclusivamente ad associazioni di chiaro stampo ideologico e menzionare la realtà RE.A.DY?

Dalle colonne de La Nazione risponde Mauro Scopelliti, presidente di Arcigay Firenze:

Ci dispiace leggere le parole da parte della consigliera in quanto l’età indicata sulla confezione (16 anni+) non si riferisce al fatto che il tema del gioco sia adatto o meno ad una determinata età, ma alle difficoltà dello stesso. Come Arcigay riteniamo fondamentale porre la massima attenzione affinché in ogni iniziativa il linguaggio e i modi siano assolutamente proporzionati, e aspettiamo Cecilia Cappelletti all’evento del 26, per potersi mettere in gioco e sconfiggere insieme stereotipi e disuguaglianze che in nessun modo possono avere appartenenza politica.

Share.

Scritto da

Comments are closed.

Facebook