Dicomano, il centrodestra e Dicomanocheverrà diserteranno il consiglio comunale di domani: le ragioni di Barlotti e Giannelli

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Non parteciperanno, per protesta, al prossimo consiglio comunale del 30 settembre i consiglieri di opposizione di DicomanoCheverrà (Barlotti, Certini e Ticci) e del Centro Destra (Giannelli).

“Oramai è pessima e reiterata abitudine” commentano Laura Barlotti e Giampaolo Giannelli “quella di convocare i consigli comunali comunicando tout court data e orario e quasi sempre l’ultimo giorno utile per poter deliberare gli atti. Prendere o lasciare. Il tutto in barba ai diritti dei gruppi di minoranza? ma anche di tutti i consiglieri. Prassi vuole che le date del consiglio vengano per quanto possibile concordate, cosa che con questa amministrazione non è mai stata possibile”. “Stessa abitudine” commenta Laura Barlotti “vige anche all’Unione dei Comuni da quando Passiatore è diventato Presidente”?.

“Adesso” continuano Barlotti e Giannelli “ritrovarsi con un consiglio comunale convocato per il 30 settembre alle 20,30 – ultimo giorno utile per deliberate una serie di atti? – dopo circa due mesi dall’ultimo consiglio, è squalificante per l’intero organo consiliare. Già, perché questa consiliatura? non brilla certo nemmeno per il numero di consigli comunali convocati, che spesso vedono un grande accorpamento di atti. O per il numero di commissioni, in alcuni casi quasi imbarazzante”.

“E non si può certo pensare che questo accade perché si desidera risparmiare i soldi dei gettoni di presenza” continuano i capigruppo di Dicomanocheverrà e del Centro Destra “basta pensare infatti alla scelta fatta da Giunta e Presidente del consiglio comunale di Dicomano di aumentarsi immediatamente le indennità, gravando sulle casse comunali, a differenza di quanto fatto da altri comuni! Una situazione grottesca. Per questo la nostra decisione di fronte all’ennesimo ‘abuso’ di non presentarsi al consiglio del 30 settembre. E questo non per mancanza di rispetto verso gli organi istituzionali ma affinché questi siano maggiormente tutelati considerato che con solleciti vari fino a oggi non abbiamo ottenuto niente. Auspichiamo pertanto una decisa inversione di rotta in questi ultimi 18 mesi, altrimenti agiremo in ogni modo e presso gli organi preposti per vedere tutelati i nostri diritti”

 

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