(AUDIO) Dicomano, chiude l’azienda di pelletteria Ledal Bag: le reazioni di sindacati, politica e istituzioni

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La Ledal Bag, azienda di pelletteria con sede nel comune di Dicomano, ha deciso di chiudere l’attività. Una lettera di licenziamento è infatti arrivata ai 34 dipendenti dell’impresa. Questa la reazione dei sindacati Cgil:

Una pelletteria di Dicomano, la Ledal Bag, ha improvvisamente chiuso l’attività e aperto la procedura di licenziamento collettivo per tutti i 34 tra lavoratori e lavoratrici. Che giovedì si erano presentati in azienda al normale orario di lavoro, ma sono stati allontanati dalla proprietà la quale ha comunicato che da quella mattina non avrebbe più mandato avanti l’attività per ragioni economiche.

Il sindacato si è subito attivato: martedì 13 settembre ci sarà un incontro con il sindaco alle ore 15.30 insieme a lavoratori e lavoratrici proprio nella sala del consiglio comunale. Il personale Ledal Bag è costituito in maggioranza da donne, di età compresa tra i 40 e i 60 anni

“La Ledal Bag rappresenta una realtà importante per il territorio di Dicomano, una delle aree interne della Città metropolitana fiorentina. La sua chiusura apre una questione sociale che ci preoccupa, ci sono 34 famiglie da difendere e da tutelare in ogni modo”, dicono la Filctem Cgil Firenze e la Cgil Mugello.

Si esprime anche il capogruppo del centrodestra a Dicomano Giampaolo Giannelli:

La chiusura della pelletteria Ledal Bag, che ha improvvisamente cessato l’attività e aperto la procedura di licenziamento collettivo per tutti i 34 tra lavoratori e lavoratrici, porta ad una serie di riflessioni che, al di là del caso specifico che ha pesanti ricadute per il territorio (e per Dicomano in particolare) investono problenatiche di carattere generale.
La Ledal Bag rappresenta da tempo una realtà importante per il territorio di Dicomano, una delle aree interne della città metropolitana fiorentina. La sua chiusura, della quale non si conoscono ancora le esatte motivazioni, deve far si che la classe politica agisca a monte, per evitare che si verifichino queste situazioni. La solidarietà ai lavoratori ed alle loro famiglie, giusta e doverosa, non deve farci dimenticare la vicinanza nei confronti di chi oggi fa impresa.
I costi insostenibili delle bollette, un mercato dell’export che sta cambiando, anche per via della guerra in Ucraina, i costi del lavoro sempre più pesanti, rendono sempre più difficile, in certi casi impossibile, fare impresa.  I tavoli regionali e l’operato degli amministratori locali risultano insufficienti se non si agisce al  più presto a livello centrale. Ed ecco che diventa indispensabile smetterla con le chiacchiere ed agire, sul serio, affinchè si agisca a monte per evitare situazioni come quelle della Ledal Bag. Che non sarà certo l’ultima a cessare l’attività, se a livello governativo non si agirà al più presto per dare un po di ossigeno alle attività, sia sul versante dei costi dell’energia che sul costo del lavoro.
E’ questo che ci si aspetta dal “governo dei migliori”, ancora in carica e che purtroppo ha fatto molto meno di quanto era necessario. Per evitare che territori già in difficoltà, come il Mugello e la Val di Sieve, entrino nella spirale di una crisi senza uscita.
Questo invece il sindaco Stefano Passiatore ai microfoni di Radio Sieve:
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