TPL, Giannelli (FI): “Dopo il presidio di ieri tocca alle istituzioni accogliere le richieste”

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“E’ con soddisfazione che registriamo questa presa di posizione da parte degli studenti, che risultano essere davvero più consapevoli, e responsabili, di chi ci governa, sia a livello nazionale che regionale”. Sono le parole di Giampaolo Giannelli, vice coordinatore provinciale di Forza Italia dopo che alcuni ragazzi del collettivo Rosso Vivo ieri a Pontassieve hanno dato vita ad un presidio per ricordare, in vista del ritorno sui banchi dopo le festività natalizie, la necessità di avere più mezzi per il trasporto pubblico locale, anche coinvolgendo le aziende private (LEGGI QUI).
“Auspichiamo che le istituzioni, se non vogliono ascoltare noi, diano retta almeno a chi, andando a scuola ogni giorno, e prendendo i mezzi di trasporto, ha piena coscienza dei rischi che ci saranno alla riapertura delle scuole, se il sistema dei mezzi di trasporto non sarà organizzato garantendo distanziamento e sicurezza”, ribadisce Giannelli.
“Proprio giorni fa – ricorda Giannelli – prima con il nostro capogruppo in Regione, Marco Stella, poi assieme a Chiara Tenerini, responsabile dei Dipartimenti Forza Italia Toscana e Matteo Scannerini, consigliere provinciale di Lucca di Forza Italia, avevo espresso la necessità, in previsione della riapertura delle scuole superiori il 7 gennaio, di ampliare il ventaglio dell’offerta dei mezzi di trasporto, aprendo ai privati con apposite convenzioni.
E ed il capogruppo del centrodestra in consiglio dell’Unione dei Comuni Mugello Rodolfo Ridolfi ha presentato un ordine del giorno dove propone l’utilizzo di mezzi privati, tramite convenzione, per affiancare il trasporto scolastico pubblico in vista del ritorno a scuola a gennaio anche degli studenti delle Superiori. Perché la voglia di didattica in presenza è forte – ribadisce Giannelli – ma occorre farlo in piena sicurezza. Anche gli studenti ora dicono che aumentare il numero dei mezzi è essenziale e quelli delle aziende private, che per ora col turismo non stanno lavorando, potrebbero dare una mano in questa fase; ora, insomma, tocca alle istituzione fare la propria parte”.

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