DPCM e mercati: domani regolari a San Piero, Dicomano, Barberino e Rufina. Ma…

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Polemiche e caos per quanto riguarda l’interpretazione della norma dell’ultimo DPCM relativa ai centri commerciali e mercati nel weekend. I punti vendita della grande distribuzione alimentare domani e domenica saranno aperti, anche se si trovano all’interno di centri commerciali. Il Barberino Designer Outlet ha annunciato la chiusura per il sabato e la domenica e che fino al 3 dicembre sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 20.
Il Decreto cita: “Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole”. “Vorremmo capire se il governo parli o meno di mercati al chiuso”, ha detto alla Nazione Luigi Bocciero di Fiva Confcommercio.
Per quanto riguarda i mercati all’aperto diverse le interpretazioni a livello comunale. A Firenze ad esempio saranno presenti solo i banchi alimentari. Domani nei mercati del sabato di Rufina e Dicomano saranno presenti tutte le categorie merceologiche, in attesa di un chiarimento sulla norma. Stesso scenario a San Piero a Sieve. Ad ora confermato, ma in queste ore il sindaco Federico Ignesti si confronterà anche con altri primi cittadini della provincia. Idem a Barberino, dove domani è annunciata la presenza di tutte le categorie merceologiche. Una nota interpretativa di ieri di Anci Toscana sottolineava di ritenere che “la sospensione dei mercati nei giorni festivi e prefestivi (di cui al punto ff) dell’art. 1 comma 9) riguardi tutte le categorie merceologiche eccetto quelle alimentari” e che “nel caso di diversa interpretazione della disposizione in esame, si raccomanda una pedissequa e stretta osservanza delle linee guida vigenti relative ai mercati (distanziamenti, accessi ordinati e contingentati, riorganizzazione spazi) e allegate allo stesso DPCM (Allegato 9, scheda tecnica “Commercio al dettaglio su area pubblica”)”.
Insomma, l’incertezza e la confusione continuano, in attesa di altri confronti e chiarimenti sulla norma.

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