Aggressione a Salvini, Marini: “Gesto da condannare. Donna vittima di odio, ha sbagliato”

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Sul gesto di ieri a Pontassieve della trentenne originaria del Congo che ha aggredito il leader della Lega Matteo Salvini si è espresso così il sindaco Monica Marini, che ha condannato il fatto: “Ferma condanna per questo gesto isolato, che non ha nulla a che vedere con le proteste di oggi che si sono svolte pacificamente – riporta l’agenzia Ansa – si deve essere sempre fermi nel condannare ogni gesto o parola violenta che non dovrebbero mai entrare nel confronto politico”. E’ lo stesso sindaco di Pontassieve a spiegare chi è la donna, che “svolge oramai da qualche mese il servizio civile in Comune insieme ad altri ragazzi”. Marini ricorda che in passato la trentenne è stata oggetto di pesanti discriminazioni: “Una persona gli ha sputato addosso ingiuriandola perché di colore, chiamandola scimmia, offendendola pesantemente. Questo può avere influito sul suo stato d’animo di oggi, era visibilmente confusa dopo l’episodio, sembrava non si rendesse conto. Ovviamente questo non la giustifica. Ha sbagliato. Quello che è successo ci deve far pensare a come una politica fatta di odio e offese continue possa contribuire a generare questo stato d’animo. E’ giusto poter esprimere il proprio dissenso, ma rispettando l’altro, e in modo assolutamente non violento: purtroppo soffiare continuamente sull’odio e sulla denigrazione non aiuta”.
Polemiche sui social per la condivisione due giorni fa da parte del sindaco sulla sua pagina personale Facebook di un post con lo slogan “Pontassieve non si lega” dell’Associazione Pontassieve Futura che concludeva con “Pontassieve è accogliente ma qui Matteo Salvini, almeno per noi, non è un ospite gradito”. C’è chi tra i cittadini ha criticato Marini, anche marcatamente, e chi ha difeso la sua posizione.

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