Mukki e filiera del latte: le posizioni di PD-Gruppo Civico di Borgo e della Lega Mugello

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“Concretamente, chiediamo l’apertura di un tavolo permanente di confronto che includa l’Unione dei Comuni del Mugello, la Regione Toscana, la Mukki, le Associazioni di rappresentanza degli allevatori e gli altri attori direttamente coinvolti”. E’ la richiesta in una mozione dei gruppi consiliari Partito Democratico e Gruppo Civico di Borgo San Lorenzo in merito alla recente rilevazione da parte di Newlat Group della maggioranza della Centrale del latte d’Italia. PD e Gruppo Civico esigono che siano assunti degli obblighi che tutelino concretamente le produzioni locali.
“Pur sapendo di essere in presenza di dinamiche imprenditoriali, non possiamo dimenticarci che si tratta di una situazione in cui ci sono soci pubblici, quindi le istituzioni e la politica hanno il dovere di farsi sentire per tutelare i nostri allevatori e la produzione di qualità che essi garantiscono”, si legge ancora nel comunicato.
Anche la Lega Mugello chiede di tutelare la filiera  produttiva e gli allevatori, con l’invito ad acquistare prodotti locali fatto dai consiglieri Francesco Atria e Claudio Ticci. “Speriamo che gli accordi presi vengano mantenuti fino alla scadenza del 31/12 per poi migliorare”, dicono. Per il partito di Salvini occorre una “visione strategica sul futuro del settore agricolo toscano, che vada oltre le logiche di mercato e valorizzi le  eccellenze del territorio”.
“Gli allevatori Mugellani rischiano di essere messi in ginocchio”, dice la responsabile enti locali del partito Elisa Tozzi, aggiungendo che “solo un mese fa l’assessore all’agricoltura della Regione Toscana e gli altri soci istituzionali salutavano con favore l’operazione di acquisizione delle quote di maggioranza della centrale del latte da parte della New Lat spa addirittura parlando di opportunità per lo sviluppo di un progetto ambizioso di rilancio”.

Di seguito ecco la nota completa dei gruppi consiliari Partito Democratico e Gruppo Civico di Borgo San Lorenzo:

In merito alla recente rilevazione da parte di Newlat Group della maggioranza della Centrale del latte d’Italia, i gruppi consiliari Partito Democratico e Gruppo Civico di Borgo San Lorenzo esigono che siano assunti degli obblighi che tutelino concretamente le produzioni locali. In assenza di tali impegni, sarebbe legittimo e doveroso esprimere forte preoccupazione, per le ripercussioni negative che queste novità potrebbero avere sia a livello economico che allevatoriale nel Mugello.

Pur sapendo di essere in presenza di dinamiche imprenditoriali, non possiamo dimenticarci che si tratta di una situazione in cui ci sono soci pubblici, a partire dal Comune di Firenze, quindi le istituzioni e la politica hanno il dovere di farsi sentire per tutelare i nostri allevatori e la produzione di qualità che essi garantiscono.

In questa vicenda sarebbero inutili e dannosi scontri di principio. Sarà necessaria un’interlocuzione costruttiva con tutti i protagonisti, a cominciare dalla nuova proprietà, e farsi garanti fin da subito dell’importanza del riconoscimento e del mantenimento delle specificità territoriali e della filiera zootecnica coinvolta, fondamentale ai fini economici, occupazionali e ambientali per il Mugello. Abbiamo appreso positivamente le dichiarazioni a mezzo stampa di Newlat Group di voler “dare valore ai brand locali come Mukki. E soprattutto non abbiamo alcuna intenzione di risparmiare sulla materia prima, né di rovinare quello che è un importante patrimonio produttivo locale”, ma vogliamo che queste parole siano seguite dai fatti.

Concretamente, chiediamo l’apertura di un tavolo permanente di confronto che includa l’Unione dei Comuni del Mugello, la Regione Toscana, la Mukki, le Associazioni di rappresentanza degli allevatori e gli altri attori direttamente coinvolti.

Allo stesso modo sarà necessario monitorare e tutelare la corretta ed equa remunerazione ai conferitori, permettendo agli allevatori di mantenere inalterata la qualità del prodotto garantendo una presenza fondamentale nel nostro territorio rurale, anche nel rispetto del consumatore finale.

Infine, specifichiamo che sarà fondamentale tenere ben stretti i rapporti con produttori e le associazioni di categoria per individuare anche possibili alternative, in modo da evitare di essere ricattabili dalla mancanza assoluta di opzioni diverse.

Ecco invece la nota a firma Lega Mugello:

Occorre una visione strategica sul futuro del settore agricolo toscano, che vada oltre le logiche di mercato e valorizzi le  eccellenze del territorio”

Commenta Elisa Tozzi Resp.Enti Locali: <<Purtroppo quando una Regione abdica del tutto il proprio ruolo di tutela degli interessi toscani, succede che poi non ci si può lamentare se un’intera filiera sconta le conseguenze di scelte politiche infelici. Ora sono gli allevatori Mugellani a rischiare di essere messi in ginocchio. Solo un mese fa l’assessore all’agricoltura della Regione Toscana e gli altri soci istituzionali salutavano con favore l’operazione di acquisizione delle quote di maggioranza della centrale del latte da parte della New Lat spa addirittura parlando di “opportunità per lo sviluppo di un progetto ambizioso di rilancio” e ribadendo come i soci pubblici avrebbero comunque  “esercitato tutte le loro prerogative istituzionali” anche per “garantire continuità alla filiera del latte” che, vede coinvolte aziende toscane, molte delle quali in Mugello.

Oggi è sotto gli occhi di tutti il fatto che alle parole non siano seguiti i fatti da parte dei soci pubblici che, di fatto,  non hanno più peso decisivo nell’assetto gestionale e manageriale della società ma si ritrovano in posizione (volutamente) marginale. I soci pubblici infatti si sono tenuti ben lontano dal partecipare alla ricapitalizzazione e dal coinvolgere le istituzioni territoriali.
A scontarlo sono proprio gli interessi del territorio, in particolare il nostro Mugello.
Di conseguenza  quella che doveva essere una “opportunità’” si sta rivelando una criticità per gli allevatori, proprio in una fase di crisi globale.
Ora le istituzioni dovranno mettere in campo ogni azione possibile per sostenere la filiera Toscana degli allevatori, perché la questione non riguarda più solo il ribasso del prezzo di acquisto del prodotto ma anche quella, più ampia e strategica, di come far sopravvivere il settore, per evitare di essere travolti dalla crisi; se il mercato globale non è più remunerativo, occorre sostenere il mercato interno, le filiere corte, la rete dei produttori locali, con l’obbiettivo di valorizzare maggiormente le eccellenze del territorio e con un sostegno economico adeguato e degno di questo nome.
L’agricoltura è un settore strategico per l’economia Toscana mentre questa vicenda dimostra che  le istituzioni non hanno saputo fino ad oggi tutelare adeguatamente questo settore con risposte vere e non di facciata .

Commentano così i Consiglieri Lega Francesco Atria e Claudio Ticci: <<La filiera latte è strategica per il nostro territorio sia dal punto di vista occupazionale che ambientale e la questione emersa in questo ambito è decisiva per le sorti del Mugello. Speriamo che gli accordi presi vengano mantenuti fino alla scadenza del 31/12 per poi migliorare. Si sentono molteplici proposte, fra cui quella bizzarra di attivarsi con riduzione delle produzioni per non far crollare i prezzi. Certi appelli non considerano la programmazione agronomica aziendale e che le vacche non sono macchine ma esseri viventi, con un proprio ciclo biologico e produttivo. Come pure è il caso di tenere in debita considerazione che il nostro paese è IMPORTATORE netto di latte per oltre 1/3 del proprio fabbisogno, come pure la Toscana. L’appello che facciamo è che ogni cittadino cominci a leggere l’etichetta sui prodotti e verifichi la provenienza del latte. L’invito ai mugellani è quello è di acquistare latte, formaggi e latticini (soprattutto in questa fase) prodotti con latte ITALIANO ma meglio ancora se LATTE DEL MUGELLO sinonimo di elevata qualità, garanzia,tracciabilità, filiera corta e benessere animale>>

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