Chiede i DPI per lavorare: licenziato. Lega Mugello: “Grave. Amministrazioni e partiti locali si facciano sentire”

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La Lega Mugello interviene sulla vicenda del licenziamento del dipendente di una cooperativa che opera nel settore della raccolta porta a porta in Mugello dopo che aveva sollecitato l’azienda, come anche rappresentante sindacale, a provvedere alla dotazione di dispositivi di protezione individuale come da normativa (LEGGI QUI).
“E’ una vicenda grave, che in questo particolare momento storico lascia davvero senza parole”, scrive la Lega in una nota, che aggiunge: “Piena solidarietà al lavoratore da parte nostra, le amministrazioni e i partiti locali si facciano sentire“.

Di seguito la nota integrale:

Sulla vicenda del dipendente della Cooperativa ATI, operativa nel settore della raccolta Porta a Porta in Mugello, interviene anche la Lega Mugello.
“Vicenda grave che in questo particolare momento storico lascia davvero senza parole.
A quanto abbiamo appreso, Sarti è stato licenziato dopo aver subìto in primis un primo procedimento disciplina perché, come Rappresentante sindacale e quindi a nome e tutela dei suoi colleghi che rappresenta, aveva invano cercato di sollecitare i Responsabili a dotare di DPI (come da Legge e da DPCM) i lavoratori della Coop ATI, esposti quotidianamente a situazioni di rischio dall’inizio di questo periodo emergenziale.
Nelle motivazioni addotte al licenziamento si rileva che il dipendente avrebbe “Gravemente leso l’immagine dell’azienda” per aver reso pubblica l’assenza di sicurezza, tutela ed igiene per i dipendenti della Cooperativa a fronte dell’emergenza sanitaria di questi mesi.
Al di là delle valutazioni giuridiche sulla legittimità o meno del licenziamento, che non ci competono, come forza politica ci chiediamo invece cosa avrebbe dovuto fare un Rappresentante sindacale se non tutelare i lavoratori, colleghi e compagni di lavoro?
Da quando denunciare pubblicamente possibili violazioni delle norme di igiene e sicurezza sul luogo di lavoro è una colpa?

Meglio forse essere sordo tra il silenzio della legge e la legge del silenzio, ovvero l’omertà? Peccare di silenzio, quando bisognerebbe protestare, fa di un uomo un codardo a maggior ragione se rappresentante sindacale.

E ci chiediamo anche perché la Cooperativa, anziché licenziare, non si è attivata per sopperire alle carenze denunciate, anche perché non risulta che le affermazioni di Sarti fossero prive di fondamento e lo dimostra il fatto che niente è stato smentito.
Certo é che questo lede forse l’immagine dell’Azienda.

Questa è la Toscana delle Cooperative.

E’ questa la Toscana che si riempie la bocca di parole lodandosi di tutelare il lavoro e i lavoratori ma poi nei fatti dimostra il contrario?

Questa è la Toscana che nell’indifferenza della politica tollera che un lavoratore impegnato nel sindacato sia mandato a casa, con il rischio di rimanere disoccupato, in un momento così critico per tutto il nostro Paese.

Con che coraggio si coprono queste operazioni?

Noi condanniamo fortemente quanto accaduto ed esprimiamo piena solidarietà al lavoratore; non si può perdere il lavoro perché si chiedono più tutele per sè e per tutti.
Nessun esponente dei partiti che compongono la maggioranza locale ha speso una sola parola di solidarietà per questo lavoratore.
Infine un appello alle amministrazioni e ai partiti locali affinché si facciano sentire a riguardo

Non vi chiediamo di dire una cosa di sinistra, ma di civiltà.

Lega Mugello

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