(AUDIO) A Pontassieve “Cappuccetto Rosso-cibi e storie a casa tua”: intervista a Francesco Sorelli

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A Pontassieve, per portare un po’ di calore e di sapori della tradizione nelle case, nelle settimane di quarantena nasce “Cappuccetto Rosso – cibi e storie a casa tua”, un servizio di “consegna a domicilio di mangiari e parole ai tempi del virus” pensato da un gruppo di amici. Un cuoco e attorno a lui dei professionisti della comunicazione in molte delle sue declinazioni, animati da “libera creatività e voglia di fare e aiutare”: Stefano Frassineti della locanda Toscani da Sempre e Le Tre Rane; Davide Calamai e Alessandro Bezzi; Lidia Ceseri, Beppe D’Andrea e Francesco Sorelli di Ruffino, Matteo Fioravanti di Qart, Claudia Bessi, Sandra Pilacchi e Simone Maccari di Grafica Znoymo.

Ogni giorno il cuoco Stefano Frassineti, pilastro dei ristoranti Toscani da Sempre e Le Tre Rane – Ruffino preparerà un paniere con un caposaldo della tradizione toscana (si va dal quinto quarto alle polpette, passando per il baccalà e la pasta fresca) accompagnato ogni giorno da una favola diversa: Fedro, Esopo, Perrault, La Fontaine, i fratelli Grimm, Le Mille e Una notte, Rodari, Calvino, Andersen, Oscar Wilde…

“Finché ci sono buone storie da raccontare non si è mai soli. Né si è mai soli con del buon cibo caldo, che in questi tempi difficili è l’abbraccio che vogliamo dare ai nostri concittadini, portando nelle loro case le favole con cui siamo cresciuti perché, alla fine, le favole sono il più antico modo per esorcizzare la paura e sentirsi vicini.” Questa la spinta che ha mosso Stefano Frassineti e Francesco Sorelli, che sono i portavoce dell’iniziativa. “Il nostro Cappuccetto Rosso – alias Stefano Frassineti – porterà nelle case piatti gustosi a un prezzo sociale, oltre a favole da riscoprire, il tutto in sicurezza, senza interazioni: il paniere verrà lasciato sulla porta di casa”, continua Sorelli, perché l’obiettivo del progetto è quello di “riempire le case di carezze e sapori genuini: così, quando il virus cattivo sarà stato sconfitto, sarà più facile tornare ad abbracciarci”. Un progetto, ci tengono a precisare gli ideatori, no profit e libero, che anzi potrebbe essere adottato da altri ristoratori in altri territori, con il vincolo, specificano, di “mantenere il marchio, il prezzo sociale di vendita del piatto e di continuare ad affiancarci sempre la favola”.

Un servizio per i cittadini, per scaldare le loro cene, e un’insolita modalità di recupero delle vecchie identità gastronomiche del territorio (dal bardiccio al baccalà, dai topini alla svizzera), tanto che anche l’Assessorato alla cultura del Comune di Pontassieve ha sposato l’iniziativa, patrocinandola, come spiega il vicesindaco e assessore alla Cultura Carlo Boni, per la “capacità di mettere al centro la cultura popolare, creando una connessione tra le persone. L’idea di portare nelle case, con prezzi davvero popolari, il calore di piatti tradizionali e quello delle favole che ci raccontavano quando eravamo piccoli, non può che rafforzare tra le persone la condivisione, la fiducia e la solidarietà. Pensiamo a chi vive questa quarantena da solo senza poter contare sul contatto e il conforto dell’altro o a chi, soprattutto le coppie con bambini piccoli, ha bisogno di un sostegno, anche solo nel trovare modi nuovi per gestire le lunghe giornate in casa dei propri figli.”

Come funziona Cappuccetto Rosso?

Ogni domenica sulla pagina facebook dell’iniziativa https://www.facebook.com/CucullaRubra uscirà il menù settimanale che si potrà ordinare via messenger, cellulare e whatsapp (392 8476361) o via mail a stefano@toscanidasempre.it. Il paniere sarà consegnato a casa con un costo di 6 euro e consegna gratuita. Si può ordinare il piatto del giorno entro le 15.00 del giorno di preparazione. Il servizio è valido solo per la cena e, per ora, è attivo nel Comune di Pontassieve, comprese frazioni di Sieci e Molino del Piano e nel Comune e frazioni di Rufina, oltre alle frazioni di San Francesco, Palaie e Carbonile (Pelago) e di Rosano (Rignano sull’Arno).

Abbiamo parlato dell’iniziativa con Francesco Sorelli:

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