Centrosinistra per San Godenzo contro la Giunta: “120 euro a bimbo per lo spazio gioco”

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“Legittimo che un’Amministrazione di San Godenzo nuova faccia scelte diverse dalla precedente, ma non è assolutamente condivisibile il fatto che le famiglie che usufruiranno del servizio dovranno contribuire con una tariffa mensile di 120 euro a bambino, senza nemmeno scaglionare il contributo secondo le fasce di reddito”. A dirlo è il gruppo consiliare Centrosinistra per San Godenzo che in una nota parla in questi termini dell’inaugurazione del nuovo “Spazio Gioco 1, 2 e 3” che smantella il decennale “Centro gioco 1, 2 ,3”, frequentato quasi gratuitamente.
“Da progetto di Comunità siamo passati immediatamente ad un progetto per poche famiglie che esclude chi non potrà permetterselo”, sostiene il Centrosinistra, che contesta anche la scelta della sede, poiché “la struttura che accoglierà il nuovo servizio è stata realizzata attraverso una forte riduzione degli spazi dedicati alla Scuola Pubblica dell’Infanzia“.

Di seguito la nota integrale:

Per mesi i sostenitori del “Progetto San Godenzo” si sono presentati ai cittadini come i paladini dell’interesse della Comunità, oggi con uno dei primi atti di questa nuova Amministrazione, dimostrano il contrario. Sabato 9 novembre è stato inaugurato il nuovo Spazio Gioco 1,2 e 3, che va a smantellare il decennale centro gioco 1,2,3 che aveva visto negli anni riconoscimenti e apprezzamenti non solo nel mondo pedagogico, ma anche nelle numerose famiglie che lo hanno frequentato quasi gratuitamente, sostituendolo con un progetto di cui la nostra Amministrazione aveva iniziato una sperimentazione nel 2019. Amministrazioni diverse, scelte diverse, è legittimo. Quello che non è assolutamente condivisibile e stona ai nostri occhi è il fatto che le famiglie che usufruiranno del servizio dovranno contribuire con una tariffa mensile di 120 euro a bambino, in modo indiscriminato, senza nemmeno considerare l’opportunità, che in questi casi si conviene, di scaglionare tale contributo, secondo le fasce di reddito. Da progetto di Comunità siamo passati immediatamente ad un progetto per poche famiglie, escludendo quelle che non potendo avere le possibilità economiche si troveranno a non usufruire di un servizio per i loro figli. Ma non finisce qui… L’interesse della Comunità viene colpito proprio al suo cuore con la scelta della sede del servizio. La struttura che accoglierà il nuovo servizio è stata realizzata attraverso una forte riduzione degli spazi dedicati alla Scuola Pubblica dell’Infanzia, che da lunedì avrà un area di lavoro tale che potrà ospitare al massimo una sezione, fino a 29 bambini, in uno ambiente non razionalizzato ma razionato. Finisce così l’idea di poter avere una Scuola dell’Infanzia, spaziosa e accogliente, scelta anche e sopratutto per questo, da famiglie non residenti nel nostro Comune. Potevano essere scelti, sempre all’interno della struttura scolastica, mantenendo la continuità con la Scuola dell’infanzia, altri ambienti, senza togliere spazio ai bambini della Scuola materna. In questo modo il diritto universale della Scuola Pubblica è stato leso a scapito di un progetto per pochi, comprovato dagli iscritti al nuovo spazio gioco 12 e 3, che da lunedì 10 novembre vedrà solo quattro bambini (che diventeranno sei da Gennaio).

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