Rotatoria all’uscita del Casello A1 Incisa-Reggello: CNA replica a Metrocittà

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“Non risolvere il contratto per noie e adempimenti burocratici è un messaggio che una pubblica amministrazione non può permettersi di avallare, a maggior ragione se si afferma di essere coscienti che la ditta cui si è appaltato un cantiere non lavora in modo adeguato”.

E così che Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana replica a Carlo Ferrante della Metrocittà, responsabile dei lavori al casello autostradale di Incisa Reggello che, appaltati con un ribasso del 23% ad un’impresa che non li sta portando avanti come prestabilito, sembrano non vedere una fine certa.

“Si conferma che ci sono ritardi, ma rispetto a quali scadenze? Abbiamo constatato dopo due mesi di lavoro del cantiere uno stop di oltre tre mesi, ora si prospetta il termine dei lavori entro fine anno. Un privato può fare ciò che vuole, ma il pubblico deve dare una risposta eticamente diversa.
Offrire opportunità di lavoro ad imprese che partecipano ai bandi con prezzi sì più alti, ma solo perché congrui, di mercato (quel tipo di prezzi che permettono di finire lavori di qualità nei tempi prestabiliti) non è uno scandalo. Scandaloso è semmai permettere ad imprese che, causa prezzi stracciati,
gioco forza, non riescono a concludere i contratti come prestabilito, di monopolizzare il mercato degli appalti” prosegue Cioni.

“Se Ferrante avesse voluto rifare il bagno della sua casa, avesse ricevuto preventivi diversi e avesse deciso di affidarne l’esecuzione all’impresa col quello più basso che, però, tarda nel concludere i lavori, lasciandolo di fatto con il bagno fuori uso, cosa farebbe? Attenderebbe che la ditta scelta terminasse i lavori secondo tempi non certi, si metterebbe in cerca di nuove imprese pronte a subentrare allo stesso prezzo o riprenderebbe in mano gli altri preventivi ricevuti?” si domanda Cioni.

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