53 anni fa l’alluvione: 63 milioni per le casse di espansione sulla Sieve in progettazione

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120 milioni per l’Arno per lavori già finanziati e in corso, altri 80 ne arriveranno per la messa in sicurezza del fiume e del territorio regionale che attraversa, bacino della Sieve incluso. Il punto sugli investimenti è stato fatto a Firenze ieri, 4 novembre, nel giorno delle celebrazioni per il 53esimo anniversario dell’alluvione che devastò il capoluogo e buona parte della regione.
La più rilevante delle opere previste è il sistema di laminazione di Figline, che può essere definita come il primo ‘scudo’ a tutela del centro urbano di Firenze. L’innalzamento della diga di Levane è il secondo, importantissimo passaggio. Infine è in progettazione e verrà realizzato un sistema di casse di espansione e di “infrastrutture verdi” lungo il fiume Sieve nei Comuni di Borgo San Lorenzo, Vicchio e Rufina.

Gli interventi per l’Arno

La più rilevante delle opere previste è il sistema di laminazione di Figline, che può essere definita come il primo ‘scudo’ a tutela del centro urbano di Firenze. L’innalzamento della diga di Levane è il secondo, importantissimo, passaggio. Infine verrà realizzato un sistema di casse di espansione e di “infrastrutture verdi” lungo il fiume Sieve. Il sistema di laminazione di Figline – che vede come soggetto attuatore la Regione Toscana – comprende le casse di espansione di Leccio, Prulli, Pizziconi e Restone, situate nei Comuni di Figline e Incisa Valdarno, Reggello e Rignano sull’Arno.

La volumetria complessiva e la loro capacità di regolazione attraverso separatoie mobili, permetterà di gestire la laminazione di circa 25-30 milioni di mc di acqua riducendo il rischio idraulico della città di Firenze e dei Comuni limitrofi. Nel caso di un evento tipo quello del 1966, il sistema di laminazione di Figline permetterebbe sostanzialmente un abbattimento della portata di acqua in arrivo nel centro storico di Firenze di circa il 10%, minimizzando il rischio idraulico residuo. I lavori relativi alla Cassa Pizziconi saranno ultimati entro luglio 2021, i lavori relativi alle casse di Prulli e Leccio saranno ultimati entri il 2022, mentre quelli della cassa di Restone entro il 2023 Regione ed Enel hanno inoltre stanziato risorse che rendono possibile la progettazione dell’innalzamento della diga di Levane, l’opera però non ha ancora ricevuto le attese risorse statali.

La diga di Levane è situata nei Comuni di Laterina e Pergine Valdarno, il suo rialzo e quello degli argini circumlacuali permetterà di invasare ulteriori 9 milioni di metri cubi di acqua rispetto agli attuali, aumentando quindi notevolmente la sicurezza dell’Arno. Sempre utilizzando come termine di paragone l’evento del 1966, si stima che l’azione combinata del sistema di laminazione di Figline e dell’innalzamento della diga di Levane permetterebbe un abbattimento della portata in arrivo al centro storico di circa il 15%, riducendo ulteriormente il rischio residuo per la città. Anche in questo caso il soggetto attuatore dell’intervento è la Regione Toscana ed il costo stimato è di circa 25 milioni di euro. Infine il sistema delle casse di espansione e le “infrastrutture verdi” lungo il corso mediano e finale della Sieve (Comuni Borgo San Lorenzo, Vicchio, Rufina), oltre a ‘mitigare’ gli effetti di eventuali piene nella Val di Sieve, contribuirà a controllare gli afflussi in Arno. Anche in questo caso il soggetto attuatore dell’intervento, di cui è in corso la progettazione, è la Regione Toscana, che dopo la progettazione preliminare – in accordo con il Ministero dell’ambiente – procederà con le fasi progettuali successive, che sono finanziate con le risorse del Fondo progettazione. Il costo stimato dell’opera è di circa 63 milioni di euro.

Le leggi e i finanziamenti

Negli ultimi anni le attività di difesa del suolo hanno sbito una forte accelerazione, per cercare di ridurre il rischio idraulico e idrogeologico in un’eopoca in cui i cambiamenti climatici sono evidenti e tangibili. In occasione della ricorrenza del 4 novembre, è utile ricordare quanto fatto in Toscana, non soltanto a Firenze, dato che l’alluvione del 1966 coinvolse non soltanto il capoluogo ma gran parte della regione.

La Regione ha introdotto nella propria normativa misure per una corretta pianificazione del territorio (lr 21/1012 e lr 65/2014), ha snellito i soggetti preposti all’attuazione degli interventi per la gestione del rischio alluvioni (lr 80/2015 e lr 79/2012) ed ha introdotto una programmazione costante ed annuale degli interventi a partire dal 2014. Da allora sono stati attivati 143 interventi e 96 progetti, per un valore di circa 112 milioni finanziati con risorse regionali. A questi si aggiungono 225 milioni di risorse nazionali e regionali confluite grazie agli accordi per la mitigazione del rischio idraulico sottoscritti da Regione e Ministero dell’ambiente nel 2010 e 2015 . Da ricordare inoltre le risorse per la manutenzione dei corsi d’acqua che provengono dal contenuto di bonifica, alle quali si sommano circa 7 milioni di euro l’anno stanziati dalla Regione, per un importo complessivo di circa 95 milioni di euro.

 

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