(AUDIO) Izzo: “Solo un treno nuovo per la Faentina e chiusura della biglietteria di Borgo”

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“Uno, forse due nuovi treni al massimo per la Faentina tra il 2021 e il 2023. La biglietteria della stazione di Borgo San Lorenzo non riaprirà”. Queste le parole di Maurizio Izzo, portavoce del Comitato dei pendolari del Mugello, sull’esito dell’incontro che si è tenuto ieri tra i Comitati dei pendolari della Toscana e l’assessore regionale Ceccarelli.
La riunione di ieri verteva sull’illustrazione del nuovo contratto tra Regione e Trenitalia che sarà firmato il prossimo primo dicembre e che sarà valido 15 anni.
“Come confermato dal cronoprogramma i treni nuovi arriveranno in una prima tranche tra il 2021 e il 2023. Sulla Faentina al massimo ne arriverà uno e poi si slitterà al 2030. Con questo piano a malapena riusciremo a mandare in pensione i vecchi ALN. Ceccarelli ha detto che possiamo viaggiare con i Minuetto, gli attuali treni, perché perfettamente funzionanti. La biglietteria della stazione di Borgo San Lorenzo non riaprirà perché secondo Trenitalia non economicamente sostenibile. Verrà a mancare un punto informativo e di servizio importante per il territorio. Il contratto attuale gli imponeva di tenerla aperta e Trenitalia ha preferito in questi mesi pagare le penali, ma nel nuovo contratto non sarà più obbligata e dunque chiuderà” dice Maurizio Izzo a Radio Sieve.
Ad Izzo abbiamo chiesto se c’è speranza di avere un maggior dialogo e attenzione con la Regione: “La tesi dell’assessore, che non possiamo contrastare più di tanto, è che, come riportano gli indici ufficiali di puntualità di Trenitalia ci sono altre linee peggiori della Faentina e che quindi non ci dobbiamo lamentare” risponde Izzo.
Al portavoce del Comitato dei pendolari mugellani abbiamo chiesto cosa si aspetta ora dalle istituzioni locali: “Mi aspetto che prendano posizione e che diano una valutazione su questo scenario. Per noi il Mugello è sottovalutato nelle potenzialità che può avere sul fronte del trasporto ferroviario. Dire che oggi la situazione è ottimale o la migliore che si può avere vuol dire condannarci al lento degrado fino al 2030″.

Ascolta le parole di Maurizio Izzo

 

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