Bolognesi assessore a Vicchio, Donzelli: “Premiò il Forteto. Venga rimosso”. Il sindaco risponde

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Sulle tristi vicende del Forteto, c’è la Magistratura, c’è la Giustizia italiana, gli atti di condanna che fanno il loro corso e si commentano da soli; c’è il nuovo Commissario nominato dal Governo centrale che sta facendo un ottimo lavoro e che molto presto conoscerò di persona”. Così il sindaco di Vicchio, Filippo Carlà Campa, intervenendo in merito alle dichiarazioni dell’esponente di FDI Giovanni Donzelli che lo aveva attaccato riguardo alla scelta di nominare l’ex sindaco Alessandro Bolognesi assessore. “Altra cosa è la nomina di Alessandro Bolognesi sulla quale, come sulle altre nomine che ho fatto, rispondo io, in prima persona. Bolognesi è un nome di grande affidamento e di grande affidabilità e sulle materie di cui si occuperà è un esperto del settore. Il nostro comune ha bisogno di un esecutivo composto di persone collaudate e preparate, che lavori per risolvere i problemi e che sia in sintonia, non solo con il sindaco e i dipendenti dell’ente, ma con la cittadinanza tutta. I quattordici anni da primo cittadino penso siano un bel biglietto da visita. Le persone scelte come assessori, ha poi concluso Carlà Campa, hanno come caratteristica competenza e professionalità. Alessandro, insieme a Laura, Sandra e Franco, ha esattamente questi requisiti”.

Giovanni Donzelli, parlamentare di Fratelli d’Italia, ieri aveva detto sul tema: “A Vicchio (Firenze) il neo-sindaco Filippo Carlà Campa ha nominato assessore Alessandro Bolognesi, sindaco dal 1990 al 2004, che a lungo ha dato credito al Forteto, come struttura di accoglienza e rieducativa, e a due pregiudicati per violenza su minori come Fiesoli e Goffredi. Nel 2003 conferì alla cooperativa agricola il ‘Giotto d’Oro’, onorificenza civica dell’amministrazione vicchiese: un fatto ancor più grave perché ignorava che quella realtà produttiva non era accreditata in alcun modo ad accogliere bambini. Ecco il ‘nuovo corso’ del Partito democratico: il rinnovamento sulla vicenda Forteto è solo a parole. Sono sconcertanti le parole con le quali l’allora sindaco Bolognesi motivò il premio al Forteto. Definì la struttura un sicuro punto di riferimento per famiglie ed istituzioni dello Stato per l’attuazione di programmi di recupero ed integrazione che hanno consentito, a coloro che erano caduti in situazioni di forte disagio fisico e psichico, in particolare minori in tenera età, di ritrovare una vita normale e gli affetti umani e familiari che erano stati tremendamente traditi. Vogliamo augurarci che tutta la comunità del Mugello si ribelli a questa decisione offensiva, prima di tutto nei confronti delle vittime, e costringa il nuovo sindaco a rimuovere Bolognesi dal ruolo che gli è stato affidato”.

 

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