Il Giotto Ulivi è occupato: protesta contro l’Omnicomprensivo con Marradi-Palazzuolo

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L’Istituto Superiore Giotto Ulivi di Borgo San Lorenzo è occupato dagli studenti dalla serata di ieri. Lo hanno deciso dopo che ieri si è svolta l’assemblea degli studenti, il collegio docenti e il consiglio d’istituto per discutere della decisione della Conferenza Istruzione del Mugello di istituire dal prossimo anno l’Istituto Omnicomprensivo che include Marradi-Palazzuolo con l’IIS Giotto Ulivi.
La protesta degli studenti verte infatti su questo tema, che ha scatenato polemiche e pareri contrari su tutti i fronti.
Assemblea degli studenti, il collegio docenti e il consiglio d’istituto in un documento condiviso esprimono la “ferma contrarietà a questo tipo di operazioni, promosse dalla politica senza il coinvolgimento degli studenti, delle famiglie, dei lavoratori e nemmeno della Dirigenza scolastica” e chiedono di rivedere la decisione presa lo scorso 20 novembre. E’ previsto anche un corteo di protesta degli studenti che si muoverà quest’oggi in direzione della sede del Comune, in piazza Dante.
Tra le motivazioni, si legge che “la fusione delle due scuole in un unico Omnicomprensivo comporterà lo scioglimento dei rispettivi Consigli d’Istituto e, al loro posto, la nomina da parte dell’USR di un commissario straordinario con equivalenti prerogative, in quanto non esiste un regolamento che disciplini gli organi collegiali: questo, nei pochi casi in cui sono stati istituiti tali organismi scolastici, è già avvenuto”, che “le due scuole insieme avrebbero una consistenza numerica di circa 1300 alunni e questo comporterebbe verosimilmente una riduzione degli organici del personale ATA“. Si verificherenne anche la “compromissione importante sulla capacità del Giotto Ulivi di mantenere la propria funzione di centralità educativa nel territorio. Sarà pressoché impossibile mantenere l’ampia offerta formativa extracurricolare“.
In una nota l’Unione aveva sottolineato che si tratta di «una decisione che salva le scuole di montagna, che risultano sottodimensionate, cioè con un numero di alunni inferiore agli standard fissati dalla normativa statale».

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