“Ballavano i cuori. Il ‘Topo’ e il mito del Teen Club 1969-1986”: uscito il libro di Massimo Biagioni e Ferdinando Ferrini

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Ballavano i cuori. Il ‘Topo’ e il mito del Teen Club 1969 – 1986”. E’ il titolo del libro di Massimo Biagioni e Ferdinando Ferrini pubblicato per le edizioni Noferini.
Il volume di grande formato ricostruisce il fenomeno del locale borghigiano, chiuso definitivamente nel 2009, che rappresentò un punto di riferimento importante per la società mugellana e non solo. Tra le pagine gli aneddoti su Urbano, il parrucchiere di Piazza Ciardi di Prato, una esibizione di Ubert Scarlini, il campione del mondo di rock acrobatico, gare con la scuola campigiana capitanata dal Ballerini.
Nei 22 capitoli si dà conto delle varie fasi, gli albori, le orchestre e i gruppi, Vecchioni, i Pooh, Cocciante, fino al super successo di Renato Zero. Poi l’affermazione della discoteca soprattutto dopo la metà degli Anni Settanta.
Ben 125 pagine che raccontano partendo dall’esperienza dei primi gruppi musicali, la prima pizzeria con Ciro Gualtieri, le gare di ballo, la stagione estiva alla “Spiaggia” di Vicchio. Le immagini, oltre 140, si sposano ai ricordi di Ferdinando Ferrini, e non di rado si inseriscono testimonianze di “quelli che c’erano” a partire da Giuseppe Vigiani, il tuttofare alter ego di Angiolino Cocchi, il dominus silenzioso della discoteca borghigiana, che aleggia su tute le pagine.
“Qua e là una venatura di tristezza nel vedere volti amici che non ci sono più. Da Daniele Vallini, che per anni ha affiancato il Topo in discoteca a tutti gli altri, fino alla festa di chiusura. Sfilano i movimenti goffi della prima scuola di ballo, quelli affiatati delle coppie in gara, gli sguardi finto burbero di Robertone Verdi, Biscottone, Lula e gli altri buttafuori, che poi racconteranno di aver avuto vita facile perché quel mondo era ancora ‘un altro mondo’”, si legge nella nota di presentazione del libro.
“Nando è ovunque, vulcanico, elettrico, che sprizza energia: par di vederlo passare dalla consolle alla pista, a dare un’occhiata in terrazza per tornare al microfono e ‘far ballare anche le seggiole'”, come racconta Beppe.
La penna di Massimo Biagioni, avvezzo al raccontare di storie e costume, riesce a descrivere con pennellate lievi il trascorrere del tempo e delle situazioni che cambiano. Da Fernando Capecchi, il manager dei gruppi e degli artisti, fino al ‘Comitato all’antica’ e al Carnevale dei primi Anni Ottanta.
Una bella rimpatriata, con gli autori che ammoniscono, “niente nostalgia, è stato bello, ma tutte le cose belle hanno una fine; rimaniamo positivi e combattiamo la pandemia”.

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