Dietrofront, in Toscana verso le riaperture da lunedì e distanza di sicurezza di un metro

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Un altro dietrofront e colpo di scena nella vicenda delle riaperture. Quando in Toscana le categorie erano ormai rassegnate alla riapertura scaglionata che aveva in mente il presidente della Regione Rossi, nelle scorse ore è arrivata la svolta, anticipata ed annunciata dal governatore con un post su Facebook. Manca ancora l’ordinanza regionale dopo il Consiglio dei Ministri di ieri, ma la linea sembra tracciata: via libera praticamente a tutti da lunedì.
Dopo una trattativa serrata con le Regioni durata ore, il governo ha approvato la scorsa notte dopo le una il decreto con le nuove regole.
Molti presidenti di Regione si erano scontrati con l’Esecutivo nazionale riguardo all’adozione delle linee guida di Inail e Iss, che specificavano distanze ben più ampie di un metro. Le Regioni hanno risposto con un documento dove la distanza di sicurezza viene ridotta in molti casi (compreso al bar e al ristorante) ad un metro, e dove si indica lunedì 18 maggio come data per la ripartenza.
Su Facebook Rossi ha sì ribadito le ragioni della sua prudenza, ma ha annunciato che non penalizzerà le attività economiche della Toscana con misure più restrittive rispetto a quelle di altre Regioni. E dunque, in attesa di leggere l’ordinanza, sarà disposta la riapertura già dall’inizio della prossima settimana per tutti quanti insieme: bar, ristoranti, negozi, parrucchieri e centri estetici. Ma per molti che pensavano di riaprire più avanti, ora che è stato ottenuto il via libera, organizzarsi per lunedì non sarà semplicissimo.

Ecco quanto scritto da Rossi:
“Diversamente dalle decisioni, comunicate dal presidente Conte ieri mattina, di una ripartenza graduale e di una distanza di due metri per molte attività, ieri sera il governo ha deciso la svolta.
O meglio, un vero contrordine.
La distanza si è ridotta notevolmente, ad un solo metro, e l’elenco delle attività da riaprire si è allungato, praticamente a tutte e subito.
La mia opinione era e resta diversa ma non voglio che la Toscana sia penalizzata rispetto ad quadro nazionale di cui comunque tra poco tempo, quando a fine mese la circolazione tra regioni tornerà libera, finirebbe per risentire annullando gli effetti di eventuali interventi a favore di una maggiore sicurezza.
I nostri dati sono migliori rispetto a quelli di tante regioni sia in termini di mortalità sia in termini di diffusione e controllo del contagio.
Pertanto, oggi, appena saremo in possesso delle disposizioni nazionali, adotteremo, allineandoci con esse, le ordinanze regionali in Toscana.
Restano a tutela generale della salute due elementi fondamentali:
– la nostra consapevolezza di cittadini nell’assumere comportamenti appropriati che evitino quanto più possibile la diffusione dei contagi.
– la capacità del servizio sanitario regionale di individuare e isolare i casi positivi.
Avrei preferito maggiore cautela, ma sono sicuro che anche in questa nuova fase la Toscana riuscirà bene, e comunque meglio di tante altre regioni le quali, con alle spalle un quadro ben più drammatico, hanno fortissimamente voluto che si riaprisse tutto e subito e con il metro corto.
Pur nella consapevolezza delle oggettive difficoltà della situazione, l’impressione è che si proceda a colpi di strambate, a cambiamenti repentini: prima chiusure tardive e blande per certe realtà, poi blocchi totali a prescindere da ogni altra valutazione e infine aperture che preannunciano e spingono verso una normalità che purtroppo non esiste ancora.
Il mio timore è che così finiamo per lasciare sul campo effetti più pesanti di altri paesi, sia sul piano della salute che su quello economico.
Mi auguro sinceramente che non si debba tornare indietro.
E che la ripresa delle attività sia realmente anche una ripresa economica. Ma questo è un altro argomento”.

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