Tragedia di Sant’Agata, il racconto choc di Annalisa: “Voleva buttarci tutti nel fiume”

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«Non ce l’ho fatta a salvare Michele. Me lo ha strappato di braccio. Voleva buttarci tutti nel fiume». E’ quanto ha raccontato dopo i tragici fatti Annalisa Landi, scampata alla furia del compagno Niccolò Patriarchi, che il 14 settembre scorso a Sant’Agata ha ucciso il loro figlio di un anno a coltellate. Lo riporta il quotidiano La Nazione.
Ad accendere la miccia dell’uomo potrebbe essere stata la gelosia. Una telefonata ed un messaggio ricevuti da Annalisa dal lavoro. Patriarchi le prende il telefono, poi si arma del coltello. E’ allora che Annalisa scappa in terrazza con i bambini, ma la porta non si può chiudere dall’esterno. Lui cerca di entrare. Poi le urla e la mamma di lei che si precipita.
Le minacce di morte alla compagna e ai figli non erano nuove per Patriarchi. Nel 2015 le gridò in caserma «Ti squaglio nell’acido, ti sfregio con l’acido», un anno fa minacce di morte in degli sms.
Già svolti ieri in forma privata i funerali del piccolo al cimitero di Sant’Agata, mentre a Scarperia e San Piero si rispettava il silenzio in occasione del lutto cittadino che era stato proclamato.

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