Rignano: solo 7 voti a favore, bilancio di previsione da riapprovare

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Tutto da rifare a Rignano sull’Arno riguardo all’approvazione del bilancio di previsione 2018-2020 votato lo scorso 26 febbraio dal Consiglio comunale con 7 voti a favore, a fronte di una maggioranza necessaria di 9 consiglieri prevista nello statuto comunale. Lo scrive oggi il quotidiano La Nazione.
Ad accorgersi dell’errore e a spedire una mail in prefettura la capogruppo del PD Eva Uccella che dice: “Non ci sarà esame e discussione del bilancio, che rappresenta un’ottima e sana gestione finanziaria, ma solo la votazione della delibera. Abbiamo interpretato con dedizione il nostro ruolo di controllo; ci aspettiamo però da subito di meglio per il paese da parte di chi lo governa. Sarebbe bastato leggere almeno lo statuto comunale per evitare questo terremoto”.

Di seguito la nota dell’Amministrazione comunale sull’argomento:

La prossima convocazione del Consiglio Comunale di venerdì 25 maggio 2018 prevede la convalida del bilancio di previsione 2018-2020, così da poter sanare un vizio formale che si è creato dall’esame di una norma presente nello Statuto comunale.
La convalida potrà così confermare l’interesse pubblico preminente nel dar efficacia all’atto del bilancio fin dalla sua approvazione avvenuta nel mese di Febbraio.

Pertanto nel prossimo consiglio comunale non ci sarà esame e discussione del bilancio, ma solo la votazione della delibera.

Il bilancio rappresenta un’ottima e sana gestione finanziaria del Comune di Rignano sull’Arno con un risultato d’amministrazione attuale pari a 2,2 milioni di euro. Tutto, pertanto, rimane invariato con l’indebitamento vicino allo zero, l’assenza di aumenti per le tariffe a domanda individuale e per le aliquote Imu e Tasi, oltre agli interventi sul territorio e particolare attenzione per il sociale, il lavoro e la sicurezza con lo stanziamento di alcuni fondi: per le vacanze scolastiche degli alunni, per l’avvio di nuove attività commerciali e artigianali, un fondo di solidarietà alimentare per contribuire alla fornitura di pasti per le persone meno fortunate, e quello per la sicurezza urbana per i cittadini che intendono installare sistemi di deterrenza contro i furti in abitazione.
Si ricorda anche la scelta di aver mantenuto il fondo di emergenza sociale per le persone che perdono il lavoro.

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