Bagno a Ripoli: i carabinieri restituiscono al comune di Bagno a Ripoli la “Testa di Medusa” del Giambologna, illecitamente rimossa dal Ninfeo della Fata Morgana a Grassina

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Ieri durante una cerimonia celebrata alla presenza del Sindaco del Comune di Bagno a Ripoli Francesco Pignotti, il Comandante del Gruppo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Monza ha consegnato la scultura in marmo raffigurante “testa di Medusa”, attribuita a Jean de Boulogne, artista meglio noto come Giambologna.

L’opera scultorea è stata sequestrata presso un’importante casa d’aste fiorentina. Le indagini condotte dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Firenze hanno permesso di accertare la sua rimozione illecita dal Ninfeo della Fata Morgana, vicina a Villa Il Riposo, nella frazione di Grassina.

L’importanza artistica dell’opera è stata evidenziata nella relazione redatta dai funzionari storici dell’arte della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le Provincie di Prato e Pistoia, dalla quale emerge “la straordinaria rilevanza e rarità, l’altissimo livello qualitativo e lo stretto legame con il territorio d’appartenenza” essendo la Fonte della Fata Morgana, oggi di proprietà del Comune di Bagno a Ripoli, uno dei luoghi più conosciuti ed amati dalla comunità locale.

Infatti, le testimonianze della presenza dell’opera nel Ninfeo vengono rilevate in un documento datato 1868 mentre, in un articolo redatto nel 1961 da due storici, viene data attestazione della sua asportazione insieme ad altri elementi lapidei. La scultura costituisce l’unico elemento superstite di un apparato decorativo di grande raffinatezza del complesso del Ninfeo, concepito e progettato dal Giambologna come opera inamovibile e pertinente ad una delle vasche presenti.

Realizzata in marmo bianco, presenta nella parte inferiore 3 fori perfettamente corrispondenti e compatibili con i tubi presenti nella parete della vasca del Ninfeo, in cui era collocata originariamente. L’opera è classificabile certamente come bene culturale, assoggettata pertanto alle norme di tutela previste dal “codice dei beni culturali e del paesaggio” e, come tale, non poteva essere rimossa senza la preventiva autorizzazione della Soprintendenza competente dalla sua collocazione originaria.

Le motivazioni portate dal Nucleo TPC di Firenze sono state considerate solide anche dalla Corte di Cassazione presso la Procura Generale, relativamente alle opposizioni, tendenti a riottenere il bene, presentate dal venditore, comunque ritenuto estraneo ai reati per i quali si è proceduto, in quanto detentore in buona fede. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Firenze, alla luce di quanto sopra indicato, ne ha disposto la confisca e la restituzione.

“Grazie al Nucleo di Tutela del Patrimonio culturale dei Carabinieri, che ringrazio per il grande lavoro, è stata restituita alla comunità di Bagno a Ripoli la Testa di Medusa del Giambologna, scomparsa dalla Fonte della Fata Morgana più di un secolo fa. L’opera, che si pensava fosse perduta per sempre, adesso potrà essere riportata alla fruizione pubblica come è giusto che sia. Stiamo già lavorando con la Soprintendenza per restaurare tutta la Fonte, rendere l’edificio più resistente e sicuro per accogliere la Testa e rimetterla al suo posto, in una delle fontane. Tutto questo non sarebbe possibile senza il supporto di tante altre realtà che hanno dimostrato di avere a cuore questo luogo, come Artigianato e Palazzo ad esempio, che ha dato vita a un crowdfunding, e all’Autorità idrica Toscana che cofinanzierà il restauro. Un grande gioco di squadra che ci permette di affermare con i fatti che il nostro patrimonio culturale è parte integrante della nostra identità, e faremo tutto quanto ci è possibile per valorizzarlo come merita”. Così il sindaco Francesco Pignotti ha commentato la restituzione dell’opera.

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