Biodigestore di Rufina, bocciato l’atto di Insieme per Rufina per richiedere la valutazione di impatto ambientale: il comunicato del gruppo consiliare di opposizione

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Biodigestore di Rufina, bocciato in Consiglio comunale l’atto di Insieme per Rufina che chiedeva la valutazione di impatto ambientale; questo il comunicato del gruppo consiliare di opposizione:

“Chiedere la Valutazione di impatto ambientale per un impianto come il biodigestore – dichiara Chiara Mazzei, primo firmataria dell’atto e consigliera comunale di Rufina – era un atto dovuto. Garantire la tutela di cittadini, imprese e territorio è il minimo che si potesse chiedere. Considerata la vulnerabilità del sito su cui insisterà l’impianto e la vocazione agricola del nostro territorio, esprimiamo viva preoccupazione per i modi con cui la Regione, e il Comune, stanno procedendo sulla questione. Il passaggio della Via avrebbe tutelato maggiormente tutti, anche i tecnici, dal momento che è un passaggio di verifica, atta a rilevare eventuali problematiche in fase progettuale, prima che l’impianto venga realizzato. Il fatto che tutte le forze di Sinistra abbiano votato contro all’atto di Fratelli d’Italia è preoccupante. La maggioranza è consapevole delle responsabilità che derivano da questa bocciatura?” domanda Mazzei, riferendosi alla mozione del gruppo consiliare “Insieme per Rufina” bocciata in Consiglio comunale, mozione che chiedeva la Valutazione di Impatto Ambientale per il progetto del biodigestore presentato da Aer alla Regione Toscana.

“La Via era necessaria visto che la previsione del nuovo impianto è fatta sui criteri localizzativi del vecchio piano dei rifiuti, che avevano portato ad eliminare la previsione. Non c’è, dunque, uno studio approfondito dal punto di vista ambientale della collocazione di tale impianto e, visto che il piano rifiuti lo stanno facendo i gestori, è chiaro che si continua a gravare sui siti già compromessi dalle precedenti gestioni. Il modus operandi della Giunta Giani –incalzano il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale Francesco Torselli ed il consigliere Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio- per la redazione del nuovo piano dei rifiuti è a dir poco anomalo: lo stanno facendo i soggetti gestori venendo meno la competenza programmatoria della Regione ha in capo. Scelte così incisive, su impianti che avranno un impatto importante su tutto il territorio, non possono essere prese sulla testa dei cittadini senza avere una visione d’insieme della gestione dei rifiuti. Nel caso di Rufina, la Regione Toscana si ostina a voler realizzare un impianto nell’area di Selvapiana: un biodigestore capace di trasformare 50mila tonnellate di rifiuti organici al costo di 28milioni di euro. Ci chiediamo come faranno ad arrivare 50milioni di tonnellate di rifiuti organici all’anno in una struttura che può essere raggiunta soltanto attraverso una strada che si blocca ripetutamente a causa dei passaggi a livello! Non siamo contrari all’impianto ma al luogo specifico, visto che presenta evidenti criticità”.

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