Ponte di Vicchio, la portata sale a 18 tonnellate. Il sindaco: “Serve un Piano del Traffico mugellano”

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“Il ponte di Vicchio è un’infrastruttura strategica lungo la direttrice Barberino-Incisa, l’innalzamento della transitabilità da 5 a 18 tonnellate facilita la mobilità. Erano da decenni che non venivano realizzati interventi sul ponte, che ha un valore infrastrutturale ma anche storico-culturale, e questa Amministrazione in tempi relativamente brevi lo ha fatto”. Lo sottolinea il sindaco di Vicchio Filippo Carlà Campa, presente stamani all’apposizione della segnaletica recante la portata superiore. “Ritengo necessario – aggiunge – fare integrazione tra Comuni, più di quanto si faccia oggi, e arrivare a un Piano del Traffico Comprensoriale. E’ insostenibile restare bloccati o metterci un’ora per attraversare Borgo proveniendo da Scarperia e S. Piero in direzione Dicomano e viceversa, come dicono le molte proteste di cittadini vicchiesi e non”.

Con un investimento di 40.000 euro – prevalentemente risorse comunali – sono stati effettuati lavori di riparazione e messa in sicurezza della struttura permettendo così un innalzamento della portata da 5 a 18 tonnellate. Inoltre, dalla Città Metropolitana è stato posato nuovo asfalto.
“Abbiamo realizzato interventi di riparazione e messa in sicurezza per garantire il traffico pesante, soprattutto per il transito dei mezzi agricoli, date le molteplici attività imprenditoriali presenti – continua il sindaco -. Nel piano urbano di mobilità sostenibile della Città Metropolitana è previsto un nuovo ponte sulla Sieve a Vicchio, infrastruttura prospettata dal territorio per il miglioramento della fluidificazione del traffico”. Da oggi un’ordinanza del sindaco istituisce sul ponte un divieto di transito per mezzi di massa complessiva superiore a 18 tonnellate e la limitazione di velocità a 30 Km/h nel tratto compreso tra i due semafori di regolazione del senso unico alternato.

Costruito dalla Repubblica Fiorentina nel 1295, il ponte venne pesantemente distrutto nel settembre 1944 dalle truppe tedesche in ritirata e ricostruito successivamente con notevoli varianti. Da allora non erano stati più effettuati interventi di un certo rilievo. Dopo questi primi lavori, con la supervisione della Soprintendenza saranno eseguite le prove cromatiche della muratura in pietrame e, previa pulizia, individuato il pigmento per renderle omogenee. Ma è prevista anche una “fase 2”. Infatti, è intenzione dell’Amministrazione comunale intervenire sul fosso delle “Pulci” e sui paramenti ricostruendo la muratura in pietrame come all’origine, oltre che realizzare un’adeguata illuminazione.

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