Marcia di Barbiana, la Fondazione don Milani non parteciperà: “No alla spettacolarizzazione”

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La Fondazione don Lorenzo Milani non parteciperà alla Marcia di Barbiana di sabato, anche se la scuola sarà aperta e saranno accolti i visitatori. A spiegare le motivazioni della decisione è il presidente Agostino Burberi tramite una lettera, che di seguito pubblichiamo:

Nonostante le incomprensioni e la presa di distanza della nostra Fondazione alla marcia dell’anno scorso, in cui non eravamo stati coinvolti dal Comune di Vicchio nella redazione del programma, quest’anno faticosamente e dopo vari incontri avevamo raggiunto una sintesi sugli obbiettivi e i contenuti di questa XX edizione. Con l’intento di inaugurarla insieme su questi temi:

  • La pace come ricerca concreta di una società mondiale priva di conflitti
  • Un’Europa sempre più aperta e accogliente che considera l’integrazione tra i popoli un bene supremo
  • La scuola al centro delle scelte politiche, come luogo in cui si superano le diseguaglianze sociali, inclusiva e capace di recuperare le dispersioni e accogliere le diverse culture presenti nel Paese.

Sui temi sopra citati è stato redatto un manifesto che avrebbe dovuto promuovere la marcia congiuntamente e approvato da Comune, Fondazione DLM, Istituzione e Associazione Calenzano.
Ignorando tutto il lavoro collettivo preparatorio e condiviso, apprendiamo dai media che il Comune di Vicchio ha reso pubblico tutt’altro manifesto e stilato un programma della giornata mai concordato insieme.

Scopriamo e apprendiamo che:
– è stata organizzata a ridosso della marcia una mostra fotografica, con materiale del fondo documentale della nostra Fondazione DLM, senza nessuna richiesta e autorizzazione di utilizzo
– Il manifesto della marcia Barbiana-Assisi che dovrebbe partire da Barbiana stessa è sotto scritto senza la Fondazione DLM e altre realtà milaniane a cui era stata chiesta l’adesione
– È stato istituito un premio internazionale I care- perché mi sta a cuore, annunciato in occasione della marcia
Infine, sempre dai media prendiamo atto che la campionessa olimpica Antonella Palmisano è stata invitata dal sindaco Carlà alla marcia stessa. L’evento è già stato portato a conoscenza della stampa che già annunciandolo ha iniziato un percorso di spettacolarizzazione, cosa poco consona al clima di riflessione sui temi oggetto della marcia.

Ancora una volta dobbiamo constatare come l’amministrazione comunale sia poco incline al dialogo e a costruire quella collaborazione che l’I Care, titolo della marcia e fondamento di Barbiana, reca in sé.

Ma soprattutto non condividiamo, come mai abbiamo accettato in questi quasi venti anni di gestione e tutela dei luoghi di Barbiana, che se ne faccia un uso improprio, strumentalizzandola e spettacolarizzandola per far emergere l’io rispetto a un cammino condiviso di approfondimento dei valori del Priore.

Ribadiamo, per l’ennesima volta, che non approviamo che Barbiana venga trasformata in un luogo di comizi, canti e passerelle di personaggi pubblici che distolgono l’attenzione da una profonda riflessione sui messaggi e i valori che questi luoghi conservano e rilasciano.

Ci opporremo a ogni deriva in tal senso.

Ribadiamo che il nostro impegno quotidiano e spesso silente vuole che Barbiana sia e debba restare luogo di silenzio, preghiera e pensieri profondi sugli insegnamenti pastorali, civici e pedagogici del Priore, di cui la povertà e autenticità del luogo sono sedimento. Riteniamo che sia questo l’atteggiamento idoneo per ricavare quegli insegnamenti che ancora oggi orientano la coscienza democratica e la fede sincera.

Per tutto questo, nostro malgrado, ci vediamo costretti a ritirare la nostra partecipazione e adesione alla marcia in oggetto e sabato 4 settembre ci limiteremo a tenere aperta la scuola, accogliendo come ogni giorno e come dimostrazione di accoglienza e rispetto ai partecipanti presenti, ovviamente nel pieno rispetto dell’attuale normativa anti Covid.

Il sindaco di Vicchio Filippo Carlà Campa replica: “Don Milani è di tutti e Barbiana è patrimonio del mondo – dice alla Nazione – Non può essere una fondazione a decidere quello che succede. Non vedo perché non invitare la campionessa Antonella Palmisano, visto che ha detto che, se ha vinto la medaglia d’oro, è anche merito di don Milani”.

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