Sagre, Confesercenti Mugello: “Stupiti dalle esternazioni della Lega. Prima bar e ristoranti”

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Confesercenti Mugello interviene sulla questione delle sagre, fiere e feste, sollevata nei giorni scorsi con una mozione in Consiglio comunale dai consiglieri della Lega a Borgo San Lorenzo, Francesco Atria e Claudio Ticci, in cui chiedevano che il sindaco e la Giunta si adoperassero quanto prima per “consentire lo svolgimento di fiere, sagre e feste individuando, insieme a tutti gli attori, luoghi e strutture idonee”.
Confesercenti Mugello, si legge in una nota, “è stupita dalle recenti esternazioni dei consiglieri della Lega sulla necessità di rilanciare le sagre, come fosse un’emergenza.
Naturalmente ognuno ha le proprie idee e cerca consenso laddove ritiene di avere più campo, ma come Associazione vogliamo sottolineare che il problema principale dovrebbe essere quello di mettere in sicurezza le aziende di somministrazione e ristorazione; che rappresentano una fonte di occupazione e un presidio nei paesi. Queste aziende, costrette alla chiusura per molti mesi, hanno fornito un servizio con l’asporto (come anche le società sportive) che certo non era molto remunerativo e hanno cercato di far fronte agli impegni dei pagamenti e alla tutela dei propri dipendenti”.
“Dopo mesi di chiusure – prosegue Confesercenti Mugello – e non essendo ancora usciti dalla crisi, con bilanci dissestati e con l’incombere di tasse e tariffe da saldare, il bomba libera tutti sulle sagre ci sembra un affronto alle aziende chiuse e alla difficoltà del settore.
E’, inoltre, importante ricordare che sulle sagre esistono norme che intendiamo far rispettare, anche utilizzando le vie legali; tali regole puntano a qualificare proprio queste manifestazioni, trasformandole da “mangifici” senza controlli a eventi di qualità, con prodotti locali ed tutta una serie di aspetti dettagliati nella Legge del Commercio regionale, approvata anche dalla Lega.
Già le domeniche degli ‘svuota cantine’ sono al limite del legale; e come Confesercenti Mugello siamo fermi oppositori nei confronti di una nuova ondata di sagre disseminate sul territorio, che vede tristemente primeggiare il Mugello come enorme friggitoria. Che senso avrebbero, quindi, le decisioni dei Comuni che lodevolmente hanno tagliato le tariffe e messo a disposizione spazi esterni per provare a non far morire le attività di ristorazione, se di nuovo sono sottoposte a forma di concorrenza sleale?
Ristoratori, Associazioni sportive reali e le Amministrazioni Comunali devono sedersi a dialogare e trovare una soluzione; con l’obiettivo di salvaguardare le esigenze di tutti e principalmente quelle del territorio. Senza fughe elettorali o di propaganda”.

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