Vorrei sommessamente ricordarvi, che il Governo di larghe intese (tutti dentro, meno Fratelli d’Italia e Sinistra Italiana) presieduto da Mario Draghi, in carica dal 13 febbraio) trovò terreno fertile, in quanto al precedente Esecutivo si rimproverava di non avere uno spessore tale, per essere preso in considerazione a livello europeo, ne dai vari Stati membri ne tanto meno dall’opinione pubblica.
Ok, sino a qui è la cronaca che parla, poi arriva il Governo di Mario Draghi, cambiano alcuni suonatori ma la musica pressappoco rimane la stessa, e forse non poteva nemmeno essere tanto diversa.
Quello che invece è cambiato, è il modo di considerare questo Governo, sia dalle varie Cancellerie europee, che dai media.
Governare deve essere sicuramente difficile, tanto più in periodi come questi, però a mio avviso di errori ne ha commessi anche questo Esecutivo, con la differenza che stavolta alla guida c’è un Signore che gode di una credibilità persino smisurata se si considera, che tutta l’esperienza l’ha maturata solo nel campo economico e finanziario.
Spassionatamente qual’è la vostra opinione della situazione e del lavoro del Governo?
Dopo che il precedente Esecutivo era riuscito a farsi accordare dall’Europa una quantità enorme di soldi, cosa o chi ha ritenuto indispensabile la sostituzione del manovratore?
Stefano Galli si rivolge ai nostri opinionisti: Massimo Biagioni, Giuseppe Matulli, Alessandro Scipioni, Michele Ventura, Massimo Mattei
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