(AUDIO) ‘Bentornati in città’, anche sui tram di Firenze l’installazione artistica di Lorenzo Marini

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Dopo Milano, Roma e Torino anche i tram e le pensiline di Firenze si coloreranno in questa Fase 2 dell’installazione dinamica dell’artista internazionale Lorenzo Marini “L’arte ti dà il bentornato in città”.
Si tratta di lettere colorate che vogliono celebrare la gioia e la felicità di ritrovarsi nuovamente insieme dopo il lockdown ed un periodo così complicato. Frutto della fusione tra immagine e scrittura, tra arte e comunicazione, tra colore e dinamicità.
In questa installazione Marini ha sviluppato la Type Art, la corrente artistica contemporanea di cui è caposcuola e che celebra la bellezza estetica e individuale delle singole lettere dell’alfabeto.
Lettere che in questa occasione simboleggiano il nome delle persone che si ritrovano in città portando vita, colore, movimento, piacere e felicità. Sono 6 gli alfabeti elaborati appositamente, e oltre 150 i simboli grafici con infinite possibilità di combinazione.
Con la partnership di IGPDecaux, azienda leader della comunicazione esterna, l’artista anima per il mese di riapertura i manifesti e decora i mezzi urbani delle principali città italiane. Il copy è di Nicoletta Cocchi, direttore creativo e copywriter.
“La rinascita ha il colore dell’arcobaleno con tutte le lettere assieme – racconta Marini in una intervista a Radio Sieve – Le città sono nate per ospitare le persone, non sono spazi vuoti. Questi alfabeti liberati non sono altro che la sintesi ed il simbolo dei nostri nomi. L’idea è trattare le nostre città come ‘casa’ e con il concetto di città-casa. Da qui il messaggio ‘Casa Firenze riapre. Bentornati in città’. E’ giusto riappropriarcene. E’ un messaggio globale quello che viene lanciato con l’installazione, ma anche urbano. Mi sembrava corretto utilizzare un sistema come quello dell’arte sul tram per portare quest’ultima fuori dalle gallerie. Così è più pop e più accogliente, per tutti.
Quando sono stato in Cina ho visto che la calligrafia è un’arte, mentre da noi le parole servono solo per leggere e scrivere. Ogni lettera è tutta da scoprire, ci racconta delle microstorie. Nei miei alfabeti non faccio altro che interpretare con delle possibilità infinite le singole lettere. E’ nelle lettere che c’è un mondo infinito. Ho disegnato 6 alfabeti per 26 lettere ciascuno. Non è stato facile crearle, ma certamente molto divertente, perché mi sono mosso con libertà.
Questo è un linguaggio universale, ci sono tantissime contaminazioni. Guardando una lettera ci trovi sempre qualcosa che non avevi visto prima. Disciplinarci alla creatività? Dovremmo farlo tutti. Chi lavora in cucina sa ad esempio com’è creativo cambiare i rapporti degli ingredienti per avere nuovi risultati. Stessa cosa i musicisti con la musica, i pittori con i colori, o gli architetti con i volumi. Tutti noi abbiamo l’obbligo di essere creativi.
Un messaggio ai fiorentini? Bentornati in città e che la felicità ci accompagni sempre”.
Ascolta qui l’intervista completa:

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