(AUDIO) Aree gioco, Omoboni risponde alla Lega: “Proposte inattuabili, perché…”

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Il sindaco di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni ieri in collegamento in diretta su Radio Sieve risponde alla Lega Mugello che, sulla vicenda della lettera inviata dal primo cittadino a Governo e Regione su parchi e aree gioco, aveva chiesto ai sindaci di non lavarsene le mani.
Il nuovo decreto prevede che siano a carico dei Comuni pulizia approfondita e supervisione.
La Lega aveva proposto tra le altre cose di aprire all’inizio solo 2 aree giochi del Comune. “Proposte inattuabili”, risponde il sindaco Paolo Omoboni.
Andiamo per gradi, ecco quanto aveva scritto la Lega Mugello nella nota:

Visto che molti sindaci hanno difficoltà di gestione su parchi e giardini pubblici il Sindaco di Borgo San Lorenzo ha deciso di scrivere al Governo e alla Regione (entrambi a matrice PD, compagni suoi).

Il Governo infatti ha prodotto un nuovo decreto il quale dispone, per parchi, giardini pubblici e aree attrezzate, di rispettare le Linee Guida. Le attività come la manutenzione ordinaria, pulizia giornaliera superfici di contatto, supervisione degli spazi, controllo del rispetto delle disposizioni sono in carico al Comune. Come sempre del resto, tranne poco.

Di fronte a queste disposizioni ma soprattutto visto il profilo di RESPONSABILITA’ in capo ai Sindaci, molti di questi hanno deciso di tenere CHIUSI scivoli, altalene e simili.

Molti, come noi, la percepiscono come l’ennesima scusa per tenere ancora chiuso ma soprattutto per sgravarsi da quelle responsabilità e pieni poteri che poche settimane fa sono state a gran voce richieste al Governo da quegli stessi sindaci che oggi dimostrano il contrario. Forse più che “poteri speciali per la ripartenza” lo erano per la chiusura o solo per proprio comodo.

Ma oltre le critiche ecco le nostre Proposte per provare a riaprire in sicurezza prima del 3 Giugno.

1. Individuare inizialmente solo 2 Aree giochi per il paese (Es.Borgo, Parco Pertini e Via A. De Gasperi) già delimitate da fettuccia;

2. Individuare all’interno alcuni giochi da riaprire e procedere con raziocinio e buonsenso alla pulizia giornaliera con sapone neutro (il cui costo è sostenibile), chiedendo disponibilità sia agli operatori comunali che agli addetti alla pulizia e/o svuotamento cestini anche nel week-end;

3. mettere a disposizione all’ingresso dei giochi delimitati un dispenser con il gel igienizzante e un normale “spruzzino” con sapone neutro, appellarsi al buonsenso, avere fiducia nelle persone, nei cittadini, oltre che prevedere un controllo saltuario degli spazi da parte della Municipale o altro personale volontario di associazioni sul territorio, sentendo anche le consulte dei genitori, gli insegnanti, gli educatori;

4. Possibilità di aprire suddetti giochi solo determinate fasce orarie, in alcuni giorni o nel week-end;

Ovviamente con queste soluzioni rispettiamo i genitori che comunque preferiscono tenere i bambini in casa o già dispongono di spazi propri all’aperto; ma ricordiamoci che non tutti hanno questa possibilità e opinione a riguardo. Rispettiamo anche loro e soprattutto i bambini.

Questa è una serie di proposte sostenibili (un Test), eventualmente da implementare ed estendere anche ad alcune aree nelle Frazioni in attesa della riapertura generale o modifica delle Linee Guida. Se qualche volta, con umiltà, si chiedesse anche ad altri qualche idea o proposta a riguardo invece di ragionare in modo pregiudizievole anche a livello locale.

Se poi Sindaci invece che appellarsi al rispetto (con il buon senso e la raccomandazione) delle disposizioni vigenti e delle regole di igiene, continueranno, “lavandosene le mani”, a tenere chiuso tutto, allora dovranno seriamente pensare di rassegnare le dimissioni.

Perché nessuno pensa ai bambini e ai loro genitori, che questa quarantena ha distrutto e non troppo metaforicamente parlando. Viene da pensare che questa dimenticanza sia dovuta al fatto che i bimbi non votano. I Governanti, e pure alcuni Sindaci, ci hanno bombardato dicendoci che potevamo uscire solo per fare la spesa o in caso di stretta necessità, hanno eretto muri ai confini comunali parlando al tempo stesso di #unitisivince, ma nessuno di loro ha mai pensato ai bambini. A quelli che non hanno un cortile o un terrazzo in cui svagarsi. A quelli che, magari, non hanno nemmeno dei giocattoli. A quelli che hanno dei meravigliosi genitori che, però, non sono riusciti a lenire il loro malessere perché investiti dalla perdita di reddito e da scenari apocalittici a livello lavorativo. Perché la verità è che, in questi casi, l’amore non basta e neanche l’ #andràtuttobene. Non raccontateci più balle. I bambini hanno bisogno di libertà, divertimento, spazio, suoni, colori, euforia, di gioco, di socialità; hanno bisogno di vedere che il mondo e il paese dove vivono sono ancora il bello, il buono, il giusto. Ma in questo momento ne è assai sprovvisto.

Questa invece la risposta di Paolo Omoboni nell’intervista a Radio Sieve: “Io penso che siano proposte che non hanno attinenza con la realtà. Intanto noi non abbiamo parchi o giardini chiusi, che sarebbero già di più semplice gestione. Limitare gli accessi per esempio al parco Pertini vorrebbe dire fare un cordone per tutta l’area del parco, poi c’è un tema di sostenibilità e di risorse. Sono tutte idee molto belle, ma stiamo parlando di tutte misure che sono sostanzialmente ad ora inattuabili. Il fatto di riaprire un’area verde ed un’altra no? Perché diversificare i diritti dei bambini e dei ragazzi a seconda che siano in una zona di Borgo San Lorenzo o delle frazioni? Il buon senso deve essere applicato da chi ha scritto il decreto”.

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