Cafaggiolo, approvate le varianti urbanistiche: la nota di Liberamente a Sinistra e Ora Barberino

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Sono state approvate martedì scorso dai Consigli comunali di Barberino e Scarperia e San Piero le varianti urbanistiche necessarie alla realizzazione del progetto “Cafaggiolo”. I consiglieri di LiberaMente a Sinistra e Ora Barberino sono usciti al momento del voto per protestare contro i tempi ristretti per il dibattito pubblico e per i soli 2 giorni lavorativi assegnati per la valutazione dell’imponente materiale.
I consiglieri parlano di mancanza di rispetto verso il Consiglio comunale e del suo ruolo di controllo.
Di seguito la nota integrale di LiberaMente a Sinistra e Ora Barberino:

Nella giornata di martedì 26 novembre sono state approvate dai Consigli Comunali di Barberino e Scarperia e San Piero le varianti urbanistiche necessarie alla realizzazione del progetto “Cafaggiolo”. Tutto ciò riguarda una superficie totale di 500 ettari circa con 58.000 mq di nuova edificazione, un piano industriale che lascia perplessi per la sua dimensione: circa 1000 posti letto (numeri da turismo di massa per un target top di gamma) i cui effetti socio-economici ed ambientali sono da verificare. Tutto questo avrebbe meritato un dibattito pubblico più ampio, ma le Amministrazioni hanno preferito stendere il proverbiale tappeto rosso e procedere a tappe forzate andando a votare questi provvedimenti solo 2 giorni lavorativi dopo aver fornito l’imponente materiale ai Consiglieri, e l’ultimo giorno utile previsto dalla LR 65 del 2014, che permette di procedere con i vecchi Regolamenti Urbanistici e non con il Piano Strutturale Intercomunale peraltro approvato da tutti i comuni dell’unione.
Per protesta verso questo metodo e per l’assoluta mancanza di rispetto verso il consiglio comunale ed il suo ruolo di controllo, oltre che per le numerose perplessità di merito senza il tempo necessario per un ulteriore chiarimento, i nostri gruppi consiliari hanno deciso di non votare le varianti uscendo dalle rispettive aule consiliari.
In vista dell’approvazione definitiva dei provvedimenti, prevista nei prossimi mesi, lavoreremo per far luce sui tanti lati oscuri della vicenda: dalla (mancata) localizzazione della nuova SR 65, all’assenza di garanzie formali per l’interesse pubblico, dalle osservazioni della soprintendenza in merito alla vacuità di alcuni aspetti progettuali, ai consumi idrici pazzeschi che il progetto prevede.
In nome di un presunto “sviluppo” si è già compromesso troppo del nostro Mugello, ci
piacerebbe che anche chi ci governa valutasse attentamente, rinunciando a sminuire come pregiudiziali i dubbi nostri e di una fetta importante di cittadinanza.

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