(AUDIO) Ponte di Contea, lavori RFI, sicurezza ed ex Centralpane: intervista al sindaco di Dicomano Passiatore

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Il sindaco di Dicomano Stefano Passiatore è intervenuto ai microfoni di Radio Sieve per parlare e fare chiarezza su alcuni temi caldi delle ultime settimane e degli ultimi giorni: dai lavori di Anas sul ponte a Contea, alla questione della sicurezza, agli interventi di RFI su stazioni ed eliminazione dei passaggi a livello, alla situazione a Piandrati, legata alla ex Centralpane e all’area ex Castel del Pozzo.

In sintesi ecco le parole del sindaco, che potrete riascoltare integralmente alla fine dell’articolo:

PONTE SULLA SS67
“Ad agosto abbiamo rifatto il punto con Anas sul cronoprogramma dei lavori, che è stato però disatteso sin da settembre. Allora abbiamo pensato di chiedere ad Anas un maggiore rispetto dei tempi, perché è un cantiere che genera problemi di viabilità. Poi abbiamo rifatto un punto con Anas e devo dire che a seguito di quel sopralluogo i lavori sono ripartiti in modo spedito Adesso gli interventi si sono già spostati sul ‘lato Sieve’ della carreggiata. Se tutto va come deve andare e se non ci sono più ostacoli a novembre dovrebbe essere riaperta la strada. Le ultime lavorazioni fuori dalla carreggiata verrebbero poi concluse senza problemi per la viabilità. Scopro che ancora oggi qualche consigliere si domanda perché siano partiti in ritardo i lavori. Le risposte le abbiamo già date, quindi evidentemente non interessa la risposta, ma suscitare polemiche”.

SICUREZZA
“E’ un mantra che viene ripetuto da un po’ di tempo e che non trova riscontro nei fatti, se non parzialmente. Parlano i numeri: negli ultimi 4 anni a Dicomano i reati sono diminuiti, non aumentati. Quest’anno si sono verificati dei furti in appartamenti che hanno fatto sollevare da parte di alcuni consiglieri delle perplessità sul tema. E’ vero, sono reati fastidiosi, che compromettono la serenità della famiglia, ma sono sempre accadute. Io ho parlato con chi ha subito furti e questo certamente compromette la serenità della famiglia, ma non dobbiamo creare allarmismi. Dicomano e il Mugello sono territori relativamente sicuri. Certo, l’attenzione deve essere massima, La nostra stazione dei Carabinieri ha da qualche tempo tra l’altro anche un militare in più.
Sono gli organi preposti che devono controllare il territorio. L’idea di affidarlo a privati cittadini, tramite associazioni che abbiano anche esperienze nel campo, è utile per alcune cose, ma non possono sostituire le forze dell’ordine”.

LAVORI RFI
“Stiamo parlando di un investimento che su Dicomano vale 13 milioni di euro tra adeguamento delle stazioni di Contea e Dicomano con relativi sottopassi ed eliminazione dei passaggi a livello. Per i primi interventi confido che tra fine anno ed inizio 2020 partiranno a Contea i lavori alla stazione e al sottopasso pedonale, poi alla stazione di Dicomano. Poi si passerà all’eliminazione dei passaggi a livello. Qui i lavori partiranno nella seconda parte del 2020. Per i lavori riguardo l’eliminazione del passaggio a livello di Dicomano la conferenza dei servizi ha già dato l’ok, per quello di Contea è stato richiesto un approfondimento sulla parte idraulica. Dicomano probabilmente sarà il primo Comune a partire coi lavori tra quelli interessati dagli interventi di RFI”.

EX CENTRALPANE ED EX CASTEL DEL POZZO A PIANDRATI

Alberto Mani, proprietario di un immobile che confina con l’area privata ex Centralpane abbandonata da anni, ha scritto alcune lettere nelle scorse settimane indirizzate all’Amministrazione comunale in cui parla di “tetto in cemento-amianto che presenta segni evidenti di crollo dei comignoli e un copioso sfaldamento del materiale di copertura”. Una situazione che si aggiunge alla “discarica a cielo aperto” nell’area dell’ex panificio. Tutto ciò, unitamente al cantiere abbandonato oltre la SS67 all’ex Castel del Pozzo, scrive Mani, “rende impossibile vendere o locale il mio immobile”. Mani chiede al Comune informazioni sullo stato delle due aree e di essere esentato dal pagamento dell’IMU. Sul tema, secondo quanto abbiamo raccolto, un incontro tra le parti si terrà nei prossimi giorni. Dell’argomento ex Centralpane il sindaco aveva già parlato negli scorsi mesi con i cittadini di Piandrati in alcuni incontri dedicati alla località.
Di seguito alcune foto inviateci dal signor Mani delle 2 aree interessate:

Ecco come ha risposto il sindaco a Radio Sieve: “E’ una zona complicata. Nella scorsa legislatura abbiamo fatto il possibile per prendere il possesso del cantiere abbandonato dal costruttore Castel del Pozzo. Abbiamo fatto richiesta al Tar per entrare in possesso delle aree, solo così potremo realizzare gli interventi di riqualificazione, nell’illuminazione pubblica, sistemazione del verde e della viabilità per la parte sotto strada.
Per quanto riguarda l’ex panificio è un immobile molto grande e in stato di abbandono da molti anni. C’è una procedura di fallimento, con 4 aste che sono andate deserte. So che ora c’è una trattativa con un privato interessato. Mi auguro che da qui a qualche mese quell’immobile possa vedere degli investimenti privati per offrire anche occupazione al territorio.
La nostra attenzione è massima per la questione della copertura in eternit. Ogni 2 anni chiediamo la verifica della copertura e ai cittadini dico che non c’è pericolosità. L’ultimo controllo è di qualche mese fa. L’eternit diventa pericoloso quando spolvera. L’ultima perizia ha certificato che per altri due-tre anni la copertura non avrà bisogno di ulteriori verifiche. Chiaramente più il tempo passa e più si renderanno necessari degli interventi, ma ad ora siamo nei parametri. Ai cittadini di Piandrati dico che su quell’area l’attenzione dell’Amministrazione comunale è massima, sia in termini di sicurezza che di sviluppo. Se dovesse fallire il tentativo di acquistare l’immobile potremmo pensare a qualche progetto su bandi regionali e europei per riqualificare l’area.
Per la questione dei rifiuti all’interno dell’area ex Centralpane: sono macchinari e rifiuti abbandonati dei quali abbiamo chiesto la caratterizzazione, per essere sicuri che potessero stare lì all’esterno. Non sono belli da vedere, ma lì ci possono stare. Anni fa intervennero anche Arpat e ASL. Il presupposto per cui il Comune interviene in area privata è quando c’è pericolo per la salute pubblica e non è questo il caso”.

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