Convegno a 100 anni dal terremoto in Mugello, Omoboni: “Essere consapevoli, preparati, pronti”

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Sono stati quattro i temi affrontati ieri all’Autodromo del Mugello all’interno del convegno “1919-2019. Cento anni dal terremoto in Mugello” organizzato da Città Metropolitana di Firenze, le Unioni dei Comuni del Mugello e dei Comuni di Valdarno e Valdisieve e dal Mugello Circuit: sismicità e rischio nel Mugello e nella Valdisieve; il contributo delle strutture operative del Sistema Nazionale di Protezione Civile; istituzioni e volontariato nelle emergenze sismiche; esperienze delle associazioni di volontariato toscano nelle emergenze e le prospettive alla luce del nuovo codice di Protezione Civile.
Tra gli interventi, anche quello del presidente dell’Unione dei Comuni del Mugello Paolo Omoboni, che si è soffermato sulla gestione associata e il piano intercomunale di Protezione civile Mugello, le attività di prevenzione e formazione in classe col progetto “Scuola sicura insieme”, le esercitazioni sul territorio, gli investimenti dei Comuni di adeguamento sismico degli edifici scolastici, gli studi di microzonazione e vulnerabilità sismica elaborati nell’ambito del Piano Strutturale Intercomunale Mugello di prossima adozione: “Dobbiamo essere consapevoli, preparati, pronti – afferma il presidente dell’Unione dei Comuni del Mugello Paolo Omoboni -: consapevoli di cos’è un terremoto e che viviamo in territorio sismico; preparati, con attività di prevenzione, di conoscenza e formazione, a partire da scuola; e – aggiunge – pronti, per essere in grado in caso di emergenza di attuare le procedure e adottare i comportamenti corretti per la propria e l’altrui incolumità e sicurezza”.
Presenti stamani, oltre al presidente dell’Unione e sindaco di Borgo San Lorenzo, Paolo Omoboni, i sindaci di Scarperia e San Piero, Federico Ignesti, e Marradi, Tommaso Triberti,gli assessori di Vicchio e Palazzuolo sul Senio, Angelo Gamberi e Daniele Corsi.
Per il presidente dell’Unione dei Comuni Valdarno e Valdisieve Monica Marini: “E’ un’occasione nella quale non ci fermiamo al ricordo, ma facciamo il punto della situazione sulla pericolosità sismica del territorio, sulla vulnerabilità sismica degli edifici e sulla organizzazione del Sistema Regionale di protezione civile. Tanto abbiamo fatto ma non possiamo fermarci, è importante portare avanti una strategia collettiva, che coinvolga tutti gli attori in gioco, le istituzioni, il volontariato, gli ordini professionali, per sviluppare una vera e propria cultura della prevenzione, indispensabile in un territorio a rischio sismico. Siamo già a buon punto, serve solo andare avanti con determinazione lungo la strada che abbiamo già intrapreso”.

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