Ex panificio di Piandrati a Dicomano, Lega: “Degrado. Il Comune non abbassi la guardia”

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“Non abbassare la guardia sullo scempio ambientale dell’ex panificio di Piandrati a Dicomano“. E’ quanto chiede la Lega all’Amministrazione comunale in una nota, in cui parla di “preoccupazione per lo stato di degrado e di abbandono in cui si trova, ormai da almeno 15 anni, la struttura”.
Nel comunicato i due esponenti della Lega Francesco Rondoni e Luca Ferruzzi ripercorrono quanto accaduto negli ultimi anni in tema di abbandono di rifiuti nell’area e chiedono che venga garantita la sicurezza ed il decoro degli spazi.

Di seguito la nota integrale:
Perdura a Piandrati, appena fuori Dicomano, l’insostenibile situazione di degrado ambientale in cui versa l’ex panificio e la sua resede, abbandonato da tempo al suo destino.
“Su segnalazione di alcuni cittadini” afferma Francesco Rondoni, Referente per la Lega – Salvini Premier a Dicomano, “preoccupati per lo stato di degrado e di abbandono in cui si trova, ormai da almeno 15 anni, l’ex-panificio di Piandrati, crediamo sia della massima importanza da un lato a non abbassare la guardia su questo scempio ambientale che avviene a poca distanza dall’abitato di Dicomano, dall’altro chiederne conto con forza all’Amministrazione Comunale nella propria veste di garante del territorio, della salute e del benessere dei cittadini. Peraltro negli anni si è continuato a scaricare rifiuti nei piazzali attorno agli edifici, fino a trasformare il luogo in un immondezzaio”.
Già nel 2010 la stampa locale e cittadina evidenziava di come quell’ex panificio si fosse trasformato in una discarica di materiali ferrosi, lana di vetro ed altri rifiuti speciali, mentre l’intera area era stata oggetto di un provvedimento si sequestro. La struttura non è mai stata recuperata ed anzi parrebbe che il luogo, lasciato in totale stato di degrado e di abbandono, sia stato oggetto, in periodi successivi, di nuovi “smaltimenti” di materiale da parte di ignoti.
“Anche se, come sembra” interviene Luca Ferruzzi, Portavoce mugellano della Lega, “la proprietà pare sia al presente sottoposta ad una procedura fallimentare, questa o la presenza di un eventuale sequestro non esimono in alcun modo l’Amministrazione Comunale dall’esigere, da parte delle Autorità preposte, un controllo di tipo ambientale su eventuali rischi legati alla presenza di sostanze pericolose nell’area, oltre che farsi parte attiva ed agire con sollecitudine sulla proprietà o sul curatore fallimentare per ripristinare e garantire al più presto almeno la sicurezza ed il decoro dei luoghi”.

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