CGIL: “No agli accorpamenti tra scuole in Mugello. Fare marcia indietro”

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Anche la Camera del lavoro Cgil del Mugello dice No agli accorpamenti annunciati in ambito scolastico sul territorio.
Gli studenti hanno occupato il Giotto Ulivi per protestare contro la decisione della Conferenza Istruzione del Mugello di istituire dal prossimo anno l’Istituto Omnicomprensivo di cui faranno parte Marradi-Palazzuolo e l’IIS Giotto Ulivi.
Ieri pomeriggio si è svolto un incontro tra gli studenti, il sindaco di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni ed altri rappresentanti istituzionali per provare a far chiarezza su una situazione che, ha ribadito Omoboni, è stata imposta alla Conferenza zonale per l’Educazione e l’Istruzione del Mugello nel rispetto della normativa.
Di seguito la nota integrale della CGIL:
“La Camera del lavoro Cgil del Mugello è preoccupata per quanto sta accadendo in ambito scolastico su questo territorio. Risulta incomprensibile la decisione assunta dalla Conferenza zonale per l’Educazione e l’istruzione del Mugello di accorpare l’Istituto comprensivo di Marradi e l’Istituto Superiore Giotto Ulivi di Borgo San Lorenzo in un onnicomprensivo e di accorpare l’Istituto comprensivo di Firenzuola con l’Istituto comprensivo di Scarperia/San Piero in un’unica realtà scolastica, il tutto senza aver coinvolto gli attori interessati attraverso le loro rappresentanze liberamente elette, né le parti sociali presenti sul territorio.
Questa decisione metterà a dura prova l’organizzazione scolastica, già sofferente per i tagli agli organici della scuola già operati negli ultimi anni. A seguito di questi nuovi accorpamenti, ci sarà una ulteriore riduzione del personale Ata che renderà impossibile la sorveglianza e la pulizia di queste istituzioni scolastiche.Riteniamo che l’espressione di una così larga contrarietà alla decisione degli Enti Locali espressa dagli studenti, dai genitori, dal personale Ata, dai docenti, debba far ripensare la decisione assunta. Ciò a maggior ragione se alla base di tutto ci fosse una valutazione legata alla collocazione geografica di Comuni che appartengono a quelle aree interne montane che vogliamo salvaguardare dallo spopolamento, rivendicando maggiori e sempre più qualificati servizi nonché maggiori occasioni di buona occupazione.
Siamo profondamente vicini agli studenti, che rappresentano il futuro di questo territorio, ai lavoratori della scuola, alle famiglie che in questi giorni stanno vivendo un ulteriore disagio. La responsabilità di questa scelta, in capo ai Comuni interessati, chiama in causa anche la Regione che, ribaltando la normativa che prevederebbe che tale scelta venisse dal basso, ha forzato per renderla possibile. La Cgil chiede il ritiro degli atti formulati dalla Conferenza sulla questione e il ripristino di corrette relazioni sindacali per giungere a una definizione condivisa del problema.

Fonte: ufficio stampa Cgil Toscana e Firenze

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