Omicidio di Sant’Agata: Patriarchi non ricorda. Perizia psichiatrica l’estate scorsa

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Al giudice per le indagini preliminari avrebbe detto di non ricordare nulla: Niccolò Patriarchi, il 34enne in carcere per l’omicidio del figlio Michele, un anno appena, accoltellato venerdì sera nell’abitazione di Sant’Agata, in Mugello. Patriarchi, assistito dall’avvocato Caterina Manni, è stato interrogato ieri a Sollicciano ed avrebbe riferito al gip Angela Fantechi di avere un “vuoto di memoria” dal momento del suo rientro a casa fino all’arrivo dei carabinieri. Nel mezzo, il raptus omicida durante il quale ha anche ferito la compagna, mentre la figlia più grande è miracolosamente scampata. Il gip ha convalidato l’arresto e disposto la misura della custodia cautelare in carcere. Patriarchi soffriva da tempo di disturbi psichiatrici, aveva già avuto in passato delle esplosioni di rabbia e aveva subito un trattamento sanitario obbligatorio lo scorso mese di febbraio.
Una perizia psichiatrica disposta la scorsa estate aveva certificato che Niccolò Patriarchi era pericoloso ma con la terapia farmacologica poteva essere controllato. L’uomo, dopo l’ultima aggressione in famiglia, era stato monitorato da uno psichiatra. E solo due giorni prima dell’omicidio del figlio quella perizia era stata discussa in tribunale davanti al gip. Lo scrive il Corriere Fiorentino.

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